PALERMO – Con l’avvio del procedimento espropriativo per pubblica utilità delle aree interessate, per le quali varrà in modo permanente ed inamovibile la servitù d’acquedotto e di passaggio, entra nel vivo la fase operativa del progetto che doterà circa 8mila cittadini di una nuova rete idrica a Baida e Boccadifalco. La relativa comunicazione è stata pubblicata sul sito di AMAP affinché i proprietari dei terreni e delle aree interessate possano prendere contezza del piano di esproprio.
L’approvazione definitiva del finanziamento del progetto era arrivata a febbraio con un decreto della Regione che ha ripartito fra diversi Comuni alcune somme del CIPE deliberate nel 2012 e mai spese.
Il progetto, per il quale sono stati stanziati 7 milioni di euro, prevede il totale rifacimento della rete esistente di circa 21 chilometri, dai punti di approvvigionamento principali alle condutture lungo gli assi viari fino ai punti di presa di circa 1.800 singole utenze. La nuova rete si aggancerà ai due serbatoi “Alto” e “Basso” già presenti nel quartiere, oltre che alla rete già esistente.
L’elaborazione del progetto si è rivelata particolarmente complessa a causa della particolare configurazione collinare della zona. Ma anche per la programmazione e progettazione dei singoli cantieri, in quanto le strade interessate dai lavori sono molto anguste.
L’intervento permetterà ad AMAP di compiere un ulteriore passo nell’ammodernamento della rete cittadina, sia dal punto di vista infrastrutturale sia tecnologico. La nuova rete sarà infatti smart: sarà dotata di telecontrollo e di sensori IoT (Internet delle Cose), che consentiranno il monitoraggio costante a distanza della qualità del servizio, individuando in tempo reale eventuali perdite o altre anomalie che richiedano un intervento. Si abbatteranno così i costi di manutenzione ordinaria.
In queste ultime settimane i tecnici di AMAP hanno provveduto ad aggiornare il progetto, adeguandone le previsioni di spesa al più recente preziario dei lavori pubblici e tutto è ormai pronto per procedere alla gara che prevedrà lavori per circa 15 mesi.