PALERMO – I carabinieri del Ris avrebbero fatto luce su un macabro ritrovamento di resti umani sul fondo della diga Garcia, a Palermo. A metà dicembre, infatti, a causa dell’abbassamento del livello dell’acqua nella diga sarebbero emersi due corpi, presumibilmente umani, accanto a una corda e a un blocco di cemento. Un “tipico” metodo per uccidere e fare scomparire i cadaveri e che aveva inizialmente collegato quei resti ai due imprenditori Stefano e Antonio Maiorana, scomparsi il 3 agosto 2007.
Ma le evidenze scientifiche avrebbero escluso che possa trattarsi dei resti dei due, dato che le ossa sarebbero state datate come risalenti all’inizio degli anni duemila. Il mistero, dunque, si infittisce perché adesso ci si chiede di chi siano quei corpi.
In tal senso, si attende l’esito di ulteriori accertamenti per essere sicuri che siano ossa umane. È iniziata una nuova indagine della compagnia di Corleone (Palermo), per adesso coordinata dalla procura di Termini Imerese, si cerca di dare un nome alle due vittime.
Intanto mercoledì sarebbe prevista l’udienza per quanto riguarda la richiesta di archiviazione della Procura per il caso Maiorana. La moglie di Antonio, nonché madre di Stefano, si è opposta.
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