PALERMO – Giornata di rientri, ricordi ma soprattutto di malcontenti. Confrontarsi con la routine di tutti giorni, si sa, non è cosa piacevole, specialmente quando è ancora troppo vicino il ricordo delle ferie estive appena trascorse. Se, poi, ad una delle città più trafficate al mondo (sesta per Tom Tom Traffic Index), aggiungiamo la visita del premier e l’apertura di scuole e uffici…altro che malcontento! Anche chi gode di “buona memoria”, oggi, non avrà nulla da festeggiare.
In questo stesso giorno, ventun’anni fa, infatti, moriva don Pino Puglisi, per mano della mafia.
“Per me il 15 settembre significa don Pino” ha dichiarato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi in visita questa mattina a Palermo. In vista dell’inizio del nuovo anno scolastico, il premier, infatti, non ha mancato l’occasione per ricordare don Pino, proprio nel quartiere che gli è stato “culla e feretro”.
Neanche manifestanti e contestatori si sono lasciati sfuggire la ghiotta occasione. Ad attendere il premier all’istituto Padre Pino Puglisi di Brancaccio, infatti, non sono mancate le voci di dissenso dei tanti insegnanti che del precariato hanno fatto una filosofia di vita.
Gruppi di precari della scuola ancora in attesa di essere stabilizzati, vincitori del concorso di 2 anni fa che attendono l’immissione in ruolo, disoccupati del settore edilizio che rivendicano l’applicazione del protocollo di intesa stipulato nel 2013 dal Comune di Palermo e dalle associazioni sindacali e di categoria… Forse anche il premier avrà avuto giorni migliori.