Rapine in pieno centro storico, malviventi puntavano il coltello e chiedevano soldi e cellulari: arrestati due giovani

Rapine in pieno centro storico, malviventi puntavano il coltello e chiedevano soldi e cellulari: arrestati due giovani

PALERMO – La Polizia di Stato, nelle scorse ore, è venuta a capo di due violente rapine avvenute in sequenza lo scorso 25 luglio, una portata a compimento e una solo tentata in pieno centro storico da parte di due malviventi.

I poliziotti del commissariato di Oreto hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due giovani malviventi, ritenuti responsabili di quegli assalti, due pregiudicati palermitani di Ballarò, rispettivamente di 26 e 32 anni.

Si è trattato di due aggressioni a ignari passanti realizzate, nel primo caso, in piazza Croce dei Vespri, con un coltello puntato alla gola della vittima, costretta a consegnare il cellulare e, nel secondo caso, con l’intimazione di consegnare denaro e cellulare rivolto a un 40enne. In quest’ultima circostanza, la prontezza di spirito della vittima, che è riuscita a fuggire, ha impedito ai due malviventi di portare a compimento il reato.

Una grossa mano ai poliziotti l’hanno fornita le immagini registrate dalle numerose telecamere di zona e la proverbiale conoscenza, da parte degli agenti, del centro storico, porzione cittadina dove sono stati compiuti i due assalti.

Attraverso le immagini, gli agenti hanno scrutato le vie di fuga di uno dei malviventi, in entrambe le rapine, via Giovanni da Procida e via Alessandro Paternostro. Ne hanno riconosciuto l’identità anche in relazione a pregressi controlli di polizia effettuati nella zona di Casa Professa, che avevano registrato la presenza del malvivente nella zona della rapina in orari compatibili a quelli delle rapine.

Infine, il complice, a seguito di una intensificazione dei controlli sul territorio di Ballarò, è stato rintracciato in piazza Brunaccini, dove è stato riconosciuto quale responsabile dei due episodi delittuosi. I due malviventi si trovano rinchiusi nel carcere “A. Lorusso”.