Quattro arresti per la rapina operata ai danni di un turista a Palermo

PALERMO – Sono quattro gli arrestati per la rapina operata ai danni di una turista a Palermo.

La Squadra Mobile – “Sezione Contrasto al Crimine Diffuso, Falchi” – ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse rispettivamente dal G.I.P. del Tribunale di Palermo a carico di un indagato, destinatario della misura della custodia in carcere e dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni a carico di tre indagati, destinatari della misura della custodia cautelare custodiale nell’Istituto Penale Minorile.

I quattro sono ritenuti responsabili di una rapina aggravata, in concorso, perpetrata ai danni di un turista americano in vacanza in città.

La rapina ai danni di un turista a Palermo

Il provvedimento scaturisce dalle attività d’indagine, avviate a seguito di una rapina, perpetrata lo scorso 11 febbraio, nel quartiere cittadino di Ballarò, quando un gruppo di cinque soggetti circondava il turista, minacciandolo con un coltello ed un taser e, dopo averlo colpito, gli asportava l’orologio marca “Rolex” che teneva al polso, pari al valore di 15mila dollari, la somma di 800 euro ed il telefono cellulare.

Chi sono i componenti del gruppo criminale

Le progressioni investigative, coordinate dalla Procura del Tribunale e del Tribunale per i Minorenni, avviate nell’immediatezza attraverso l’ausilio delle immagini estrapolate dai sistemi di video sorveglianza, siti nei luoghi dell’aggressione, consentivano di identificare i componenti del gruppo criminale, costituito da maggiorenni e minorenni di nazionalità italiana, nonché di acquisire concreti elementi di colpevolezza a loro carico.

Le identificazioni effettuate dalla Squadra Mobile venivano successivamente corroborate dalle individuazioni fotografiche eseguite dalla persona offesa e risultavano in perfetta corrispondenza con quanto riscontrato dagli accertamenti compiuti.

Giova precisare che la responsabilità penale delle condotte elencate sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

Foto di repertorio