PALERMO – Pio La Torre moriva esattamente 40 anni fa. Nel maggio 1972 faceva il suo ingresso alla Camera dei Deputati, dove sarebbe restato per tre legislature (VI, VII e VIII) partecipando ai lavori delle commissioni Bilancio ed Agricoltura e della Commissione d’inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia.
In quest’ultima sede porterà avanti il suo lavoro più importante, giungendo alla presentazione di una proposta di legge volta all’inserimento nel codice penale del reato di associazione mafiosa, fino a quel momento non passibile di condanna.
La proposta prevedeva la confisca dei beni riconducibili alle attività illecite dei condannati ed una volta approvata è divenuta nota come legge Rognoni-La Torre, approvata dopo la morte dello stesso La Torre e del generale Dalla Chiesa.
La battaglia di Pio contro la mafia è stata una battaglia non solo per far affermare la legge, ma prima di tutto per il miglioramento delle condizioni di vita, per la giustizia sociale, per lo sviluppo, il benessere e l’avanzamento della democrazia.
È doveroso ricordarlo come uomo coraggioso che puntava al bene comune attraverso uno spiccato senso del dovere.
Fonte foto Facebook – Davide Faraone