Pubblicati dati Istat: nel 2019 le famiglie hanno speso fino a 243 euro in più in beni e servizi

PALERMO – “Nel 2019 l’inflazione media allo 0,6% è costata a una famiglia tipo +185 euro su base annua, mentre un nucleo con due figli, per effetto dell’aumento dei prezzi, ha speso +243 euro su base annua”, lo afferma il Codacons, commentando in dati definitivi diffusi oggi dall’Istat.

“Se si considera la spesa per consumi delle famiglie registrata dall’Istat (e non solo un ristretto paniere di beni e servizi come fa erroneamente un’altra associazione che diffonde numeri inesatti) la famiglia ‘tipo’ italiana nel 2019 ha pagato in media 185 euro in più per l’acquisto di beni e servizi: a parità di consumi per la spesa alimentare (Prodotti alimentari e bevande analcoliche), la cui inflazione rallenta al +0,8%, si è speso lo scorso anno appena 44 euro in più (+61 euro un nucleo con due figli)”, spiega.

Francesco Tanasi – docente Università San Raffaele Roma – spiega che “il dimezzamento dell’inflazione è dovuto alla grave crisi dei consumi da parte delle famiglie. Se i cittadini non comprano, i prezzi rimangono fermi, con effetti negativi sul lungo termine”.

“A livello territoriale le differenze sono enormi – prosegue Tanasi -. Il Trentino Alto Adige è la regione dove l’inflazione più alta nel 2019 ha avuto un impatto maggiore sulle tasche delle famiglie, mentre la Sardegna è quella dove i prezzi sono cresciuti meno.  Al punto che una famiglia residente in Trentino ha speso lo scorso anno 224 euro in più a causa dell’inflazione rispetto ad una famiglia residente in Sardegna”, conclude.

Ecco di seguito la classifica ufficiale delle regioni dove i prezzi sono cresciuti di più nel 2019, con relativo incremento di spesa per la famiglia media:

       Regione                              inflazione   maggiore spesa annua

                                                                     (in euro)

1)    Trentino-Alto Adige 1% +264
2)      Liguria 1% +230
3)    Abruzzo 1% 205
4)    Puglia 1% +194
5)    Piemonte 0,7% +175
6)    Lombardia 0,6% +168
7)    Emilia-Romagna 0,6% +162
8)    Sicilia 0,8% +156
9)    Friuli-Venezia Giulia 0,6% +139
10) Veneto 0,5% +125
11) Campania 0,6% +122
12) Lazio 0,5% +120
13) Valle d’Aosta 0,4% +116
14) Calabria 0,6% +110
15) Toscana 0,4% +102
16) Marche 0,4% +88
17) Umbria 0,3% +66
18) Basilicata 0,3% +63
19) Sardegna 0,2% +40

Fonte elaborazioni Codacons su dati Istat