PALERMO – Continuano ad arrivare diverse reazioni in merito alla chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo, dovuta a lavori di ristrutturazione.
Dario Chinnici: “Chiediamo un confronto con la Regione”
Dario Chinnici, capogruppo di Lavoriamo per Palermo in Consiglio comunale, ha espresso preoccupazione per i prossimi mesi. Ha affermato che questo evento è un segnale della carenza del sistema sanitario nella città e che la reazione di panico e l’intervento politico dimostrano l’insufficienza del sistema sanitario, nonostante la pandemia.
Pertanto, il capogruppo ha chiesto al sindaco Roberto Lagalla di promuovere un confronto con la Regione per ripensare e migliorare gli ospedali di Palermo. Chinnici sostiene che i cittadini hanno il diritto di avere accesso a una sanità efficiente e presente sul territorio, simile a quella del resto d’Italia e d’Europa.
Mozione in Consiglio comunale per scongiurare chiusura
I consiglieri comunali della VII Commissione consiliare, composta da Giuseppe Mancuso, Pasquale Terrani, Fabio Giambrone, Fabrizio Ferrandelli e Tiziana D’Alessandro, hanno presentato una mozione al Consiglio comunale. Nella mozione chiedono al sindaco Roberto Lagalla di intervenire con il presidente della Regione Siciliana e con l’assessore alla Sanità per evitare la chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello durante i lavori di ristrutturazione. La chiusura del pronto soccorso, infatti, comporterebbe una sovraccarico per il pronto soccorso di Villa Sofia, che già versa in una situazione difficile. Questa situazione metterebbe sotto pressione il personale medico e infermieristico, così come i cittadini che si rivolgono alle strutture sanitarie. Gli effetti negativi sarebbero notevoli per la sanità della città di Palermo.
L’allarme lanciato dai sindacati
Il Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo è a rischio di chiusura, lasciando in funzione solo quello di Villa Sofia, secondo quanto comunicato da Nando Scimone, il segretario aziendale della Cisl Fp Palermo Trapani, e Michele D’Angelo, il vicecapodipartimento della sanità pubblica della stessa organizzazione sindacale. Scimone e D’Angelo hanno spiegato che entrambe le aree di emergenza hanno avuto problemi da tempo, ma solo grazie al grande impegno del personale sanitario si è potuto far fronte alle difficoltà. Tuttavia, la decisione della direzione dell’azienda ospedaliera di chiudere il Pronto Soccorso del Cervello potrebbe causare il caos nell’area di emergenza di Villa Sofia, dal momento che l’unico Pronto Soccorso disponibile per l’intera zona occidentale della provincia di Palermo sarebbe quello di Piazza Salerno. La decisione dei vertici aziendali è stata presa in relazione ai lavori di ristrutturazione previsti per il Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello.
Scimone e D’Angelo hanno sottolineato l’importanza dei lavori di ristrutturazione, ma ritengono ingiusto sovraccaricare il Pronto Soccorso di Villa Sofia. Pertanto, la Cisl Fp ha chiesto all’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, di fermare il processo e di avviare un dialogo con i dirigenti dell’azienda e i rappresentanti sindacali. Inoltre, hanno affermato che è fondamentale valutare alternative alle scelte drastiche che potrebbero avere effetti negativi sull’intero sistema sanitario della città, e che non dovrebbero essere imposte dall’alto.
La risposta dell’Azienda
D’altra parte, la direzione strategica dell’azienda ospedaliera sta riorganizzando tutte le aree dell’ospedale, compresi l’area di emergenza, il dipartimento Materno-Infantile, le sale operatorie e molte altre, al fine di razionalizzare e migliorare l’assistenza, come parte di una ristrutturazione post-Covid. La direzione ha precisato che parlare di chiusura del Pronto Soccorso è fuorviante e riduttivo, poiché il presidio Cervello manterrebbe comunque la funzione di astanteria e verrebbe ristrutturato per ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane.
Le parole di Schifani
Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha dichiarato che valuterà personalmente la questione della chiusura del Pronto Soccorso del Cervello per garantire la tutela del diritto alla salute dei cittadini e prevenire eventuali disservizi causati dalla mancanza di pianificazione e coordinamento tra le strutture ospedaliere.
Chiusura temporanea reparto di Rianimazione a Modica
Dopo un recente sopralluogo a cui hanno partecipato il Commissario straordinario dell’ASP di Ragusa, dott. Fabrizio Russo, il direttore sanitario, dott. Raffaele Elia, e il direttore del Servizio Tecnico dell’Azienda, dott. Pasquale Amendolagine, è stata necessaria la chiusura temporanea del reparto di Rianimazione all’ultimo piano dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica. Tale decisione è stata presa a causa delle infiltrazioni d’acqua provocate dai recenti temporali che hanno danneggiato il tetto del nosocomio, creando condizioni di insicurezza per i pazienti ricoverati nel reparto. Gli stessi pazienti sono stati trasferiti all’Unità di Rianimazione dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa.
La Direzione strategica aziendale ha comunicato che sono state avviate tutte le procedure d’urgenza per la riattivazione del reparto. Da un lato, stanno lavorando con gli enti competenti per ottenere le autorizzazioni necessarie per i collaudi e il trasferimento del reparto di Rianimazione al piano terra del presidio ospedaliero “Maggiore”, che dovrebbe avvenire in poche settimane. Allo stesso tempo, verranno effettuati interventi per la messa in sicurezza del tetto, da completare in tempi rapidi, per proteggere i locali da futuri eventi atmosferici avversi e renderli utilizzabili per altri scopi.