La procura svizzera sulle tracce del latitante Matteo Messina Denaro

La procura svizzera sulle tracce del latitante Matteo Messina Denaro

GINEVRA – Le indagini si fanno sempre più pressanti e il cerchio si stringe sempre più attorno al boss mafioso Matteo Messina Denaro, latitante da ben 22 anni.

Dopo le operazioni “Ermes”, “Golem” e “Eden”, culminate negli arresti di inizio agosto di ben 11 “fedelissimi” tra le province di Palermo e Trapani (Vito Gondola, di Mazzara del Vallo, 77 anni, Leonardo Agueci, 28 anni, Ugo Di Leonardo, 73 anni, Pietro e Vincenzo Giambalvo, 77 e 38 anni, padre e figlio, Sergio Giglio, 46 anni, Michele Gucciardi, 62 anni, Giovanni Loretta, 43 anni, Giovanni Mattarella, 49 anni, genero di Vito Gondola, Giovanni Domenico Scimonelli, 48 anni, e Michele Terranova, 46 anni), la sezione operativa della Dia di Trapani, appena pochi giorni dopo gli arresti, aveva proceduto alla confisca di beni mobili e immobili per un valore complessivo di oltre 600 mila euro ai danni di Gaspare Como, 47 anni, commerciante di Castelvetrano, pregiudicato per associazione a delinquere ed estorsione e cognato del latitante capomafia Matteo Messina Denaro.

Il capomafia è finito anche nel mirino della Procura svizzera. Proprio stamattina, infatti, è stato avviato un procedimento penale nei confronti del latitante trapanese, il quale avrebbe nascosto svariati milioni di euro su conti elvetici.

Il Pm della Confederazione è impegnato nelle indagini, assistito dagli inquirenti antimafia di Palermo. Al momento sono stati esaminati diversi documenti e contratti bancari, effettuate 2 perquisizioni domiciliari e un interrogatorio.