Processo Open Arms, la denuncia della difesa contro il sottomarino della Marina

Processo Open Arms, la denuncia della difesa contro il sottomarino della Marina

PALERMO – Si è conclusa l’udienza del processo Open Arms, che vede Matteo Salvini imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Si è tenuta all’Aula Aula Bunker di Palermo.

Secondo l’accusa, il leader della Lega ad agosto 2019 avrebbe illegittimamente negato alla Ong Open Arms di approdare a Lampedusa con 147 profughi salvati in mare, impedendo ai migranti di scendere.

La prossima udienza è stata fissata per il 24 marzo e sarà volta ad approfondire le vicende legate alla presenza del sottomarino della Marina militare nella zona dei soccorsi.

Il sottomarino Venuti è oggetto di ben due denunce: la prima da parte dell’Open Arms, parte civile al processo, che intende capire perché l’equipaggio della Marina non sia intervenuto durante il salvataggio dei profughi, ipotizzando quindi un caso di omissione di soccorso. La seconda denuncia è stata presentata proprio dalla legale di Salvini, Giulia Bongiorno.

Lunedì depositeremo il nostro esposto a sei Procure tra le quali quelle di Roma e Perugia – ha dichiarato la legale al termine dell’udienza di oggi – perché i video girati dall’equipaggio del Venuti dimostrano che la Ong ebbe comportamenti anomali e confermerebbero quanto diciamo da tempo e cioè che dietro al divieto di sbarco c’erano gravi sospetti di condotte illecite da parte della Open Arms“.

L’informativa della Marina con questi dati – continua Bongiorno – fu comunicata a diverse procure, allora perchè non venne approfondita? Perché il Tar, chiamato a pronunciarsi sul primo divieto di ingresso in acque italiane della nave della Ong, non è stato messo in condizione di esaminarla?“.

Alla prossima udienza Salvini sarà invitato a fare dichiarazioni spontanee.

Foto di repertorio