PALERMO – Sono stati chiesti dal pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Francesca Mazzocco, oltre 130 anni di carcere per i 29 imputati del processo “Maredolce 2“.
Il procedimento giudiziario, inoltre, si celebra con la formula del rito abbreviato davanti al giudice dell’udienza preliminare, Michele Guarnotta.
L’accusa contesta ai presunti membri della cosca di Brancaccio, a Palermo, i reati di associazione mafiosa, danneggiamento, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, contrabbando di sigarette ed estorsione.
La pena più alta, 18 anni di detenzione, richiesta dal pm Mazzocco è quella per il boss 57enne Luigi Scimò, considerato il reggente del mandamento di Brancaccio che fu guidato dai fratelli stragisti Filippo e Giuseppe Graviano.
Immagine di repertorio
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