Problemi nel carcere Pagliarelli di Palermo, detenuti in protesta

Problemi nel carcere Pagliarelli di Palermo, detenuti in protesta

PALERMO – Gravi criticità strutturali e sanitarie nel carcere Pagliarelli di Palermo. Questo emerge dall’ultima visita dell’associazione Antigone, che monitora le condizioni del sistema penitenziario in Italia. L’ispezione è stata effettuata il 29 gennaio 2025 dal vice presidente di Antigone Sicilia, l’avvocato Francesco Leone, insieme ad altri due osservatori, gli avvocati Valentina Russo e Salvatore Cristaldi accompagnati dalla direttrice del carcere, Maria Luisa Malato, e dal comandante della polizia penitenziaria, Giuseppe Rizzo. Gli osservatori di Antigone hanno riscontrato diverse problematiche che incidono sulle condizioni di vita dei detenuti e sul rispetto dei loro diritti fondamentali.

Tali criticità, a causa della circolare n.1/2024 del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, impone varie restrizioni sull’ingresso di beni primari, come indumenti caldi, farine e vari tipi di alimenti, pesce compreso. Tra questi divieti, quello più problematico, risulta essere il divieto imposto sugli indumenti pesanti poiché molte carceri siciliane, tra cui Pagliarelli, sono prive di riscaldamenti.

I problemi nel carcere

Viste queste misure, nel carcere di Pagliarelli i detenuti sbattono le pentole sulle grate e rifiutano il vitto come segno di protesta. Insomma, una specie di sciopero della fame. Proteste simili non sono nuove nella nostra Isola dato che avvenivano già nel carcere di Siracusa nella metà di gennaio.

L’applicazione progressiva di questi divieti nelle varie strutture rischia di aggravare ulteriormente una situazione già critica.

I detenuti per fronteggiare le basse temperature del carcere Pagliarelli sono costretti a vestirsi a strati e ad usare coperte, insufficienti, per garantirsi un adeguato riparo dal freddo. A questo si aggiunge il malfunzionamento dell’impianto idrico, che impedisce l’uso costante di acqua calda. Nonostante la recente ristrutturazione del reparto “Pianeti”, le docce presenti nelle celle non possono essere sempre utilizzate per la scarsa pressione dell’acqua calda, costringendo i detenuti ad un giro tra piani non sempre agevole.

I lavori di adeguamento finanziati, ancora non sono programmati, a causa del sovraffollamento della struttura che non ha la possibilità di trasferire i detenuti da un reparto all’altro per consentire lo svolgimento dei lavori.

Salute a rischio

Un altro problema riguarda l’assistenza sanitaria. Nonostante la presenza di un presidio medico interno, l’accesso alle cure specialistiche è fortemente limitato. Le visite e gli esami sono prenotate attraverso il Cup (Centro Unico di Prenotazione) come per il resto della popolazione. Quindi i detenuti devono essere trasportati dalla polizia penitenziaria nelle strutture sanitarie della provincia per poter usufruire della prestazione richiesta. Inoltre, la carenza di personale addetto al trasporto rende impossibile garantire la presenza di più detenuti nelle strutture mediche. Ogni giorno pertanto, sono annullate e riprogrammate tra 10 e 15 visite. I tempi di attesa, perciò, possono diventare lunghissimi, mettendo a rischio la salute dei detenuti.

Il rapporto tra carcere e Asp Palermo appare problematico e a subirne le conseguenze è la salute dei detenuti. Un caso significativo è quello di una donna malata oncologica che attende da oltre quindici giorni la presa della sua situazione a carico dell’Asp.  L’incertezza sui tempi di cura, come riporta il personale medico interno, aumenta la possibilità che la malattia possa progredire ulteriormente e divenire fatale.

Gli aspetti positivi

Nonostante queste problematiche, il carcere Pagliarelli presenta anche aspetti positivi, la struttura è in discrete condizioni generali e sono stati rinnovati alcuni spazi comuni, come la cucina centrale. Tuttavia, persistono gravi carenze che rendono il contesto detentivo altamente problematico nonostante gli evidenti sforzi di dirigenza e personale interno.

A seguito di questa ispezione – spiegano Leone, Russo e Cristaldi, insieme al presidente regionale di Antigone, l’avvocato Giorgio Bisagna – chiediamo interventi urgenti per garantire il diritto alla salute e a condizioni di detenzione dignitose. Nella consapevolezza dei grandi sforzi profusi dal personale interno, non si può eludere che l’assenza di riscaldamento, la mancanza di acqua calda e i ritardi nelle cure sanitarie sono criticità gravissime che devono essere risolte al più presto. Antigone chiede inoltre un serio ripensamento sulla circolare Dap, inutilmente restrittiva e destinata ad amplificare alcune delle criticità riscontrate. Un appello infine all’assessorato regionale alla salute e l’Asp Palermo affinché intervengano immediatamente sul sistema di prenotazione e erogazione dei servizi sanitari esterni, rendendo effettivo il diritto alla salute per i detenuti”.