PALERMO – Conclusi i primi rilievi sul Bayesian, veliero affondato nella tragedia del 19 agosto scorso al largo di Porticello. Secondo i risultati dei tecnici della procura di Termini Imerese, lo scafo dell’imbarcazione la notte del naufragio sarebbe stato inclinato di 15 gradi e ancor prima della tempesta che si abbatté sulla zona l’acqua era entrata nel veliero.
Primi rilievi sul relitto Bayesian
“L’affondamento sarebbe stato alquanto improbabile se il veliero fosse stato in piena efficienza” spiegano gli agenti. Una conferma dell’ipotesi formulata dalla procura di Termini Imerese, dunque, che parlò “di un’incredibile catena di errori umani”. L’accusa è quella di naufragio per la tragedia, costata la vita a sette persone. Sono al momento indagati il comandante James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio di guardia quella notte Matthew Griffiths.
L’inclinazione del veliero e il lungo albero avrebbero portato l’imbarcazione a non essere più controllabile. Secondo l’avvocato Mario Bellavista che assiste la famiglia del cuoco di bordo Recaldo Thomas, una delle sette vittime, l’acqua sarebbe potuta entrare dai portelloni di poppa chiusi quando ormai era troppo tardi.
Nel naufragio morirono il magnate Mike Lynch, sua figlia Hannah, i coniugi Bloomer, e i coniugi Morvillo e il cuoco Recaldo Thomas.