Prevenzione Coronavirus, stop al segno della pace in chiesa: la decisione della Conferenza Episcopale Siciliana

Prevenzione Coronavirus, stop al segno della pace in chiesa: la decisione della Conferenza Episcopale Siciliana

PALERMO – Nuove misure preventive per evitare la diffusione del Coronavirus in Sicilia provengono anche dalla Conferenza Episcopale Siciliana che ha invitato i cittadini, durante le celebrazioni, a sostituire il segno della pace con un inchino, a ricevere la Comunione non direttamente in bocca e a rimuovere le acquasantiere dai luoghi di culto.

Qui di seguito, direttamente dal sito ufficiale dell’Arcidiocesi di Palermo, il contenuto della comunicazione: “In via del tutto precauzionale e cautelativa, in linea con le disposizioni emanate dalla Conferenza Episcopale Siciliana, si invitano i Parroci, gli Amministratori Parrocchiali e i Rettori delle chiese non parrocchiali, ivi comprese le cappelle degli Istituti Religiosi aperte ai fedeli, della Diocesi di Palermo ad attenersi, da oggi e fino a quando non verrà stabilito diversamente, alle seguenti indicazioni per evitare il diffondersi del contagio da Covid-19 (Coronavirus):

  • durante la celebrazione dell’Eucarestia, si sospenda lo scambio del segno di pace, oppure si sostituisca la stretta di mano con un semplice inchino;
  • la Comunione sia distribuita sulla mano dei fedeli e non direttamente in bocca;
  • venga rimossa l’acqua lustrale dalle acquasantiere delle chiese.

Volendo, poi, rivolgere maggiore riguardo e attenzione alle persone anziane e/o ammalate, che più di altre potrebbero contrarre l’infezione, si invitano i presbiteri, i diaconi e i ministri straordinari della Comunione a limitare le visite ai soli casi di vera necessità pastorale.

Per evitare inutili e fuorvianti allarmismi, si esortano i fedeli a tenersi informati esclusivamente attraverso i canali istituzionali delle autorità competenti. La Curia si premurerà di fornire tempestivamente eventuali ulteriori indicazioni.

Non manchi, infine, la nostra implorazione al Signore della vita perché ci liberi da questo male, conforti gli ammalati e sostenga quanti – operatori sanitari e ricercatori – sono impegnati nella lotta quotidiana per debellarlo”.

Questa decisione è stata presa anche in altre parti d’Italia, dove il contagio è più evidente, e anche alcuni Comuni della Sicilia si stanno adeguando – sempre in via preventiva – pur non presentando casi di Coronavirus e pur non essendoci alcuna comunicazione ufficiale.

Immagine di repertorio