Pressioni per favorire una nomina, condannato il presidente del Consiglio Totò Orlando

Pressioni per favorire una nomina, condannato il presidente del Consiglio Totò Orlando

PALERMO – La terza sezione del Tribunale di Palermo ha condannato a un anno e sei mesi, pena sospesa, il presidente del Consiglio comunale del capoluogo siciliano, Salvatore Totò Orlando.

Accusato di tentata concussione per avere cercato di ottenere la nomina di un dirigente, Antonino Rera, pure lui sotto processo, ma per favoreggiamento. Rera è stato invece assolto per avere ritrattato le dichiarazioni ritenute false, con cui aveva cercato di agevolare Orlando.

Nel giudizio, celebrato dal collegio presieduto da Fabrizio La Cascia, i pubblici ministeri Claudia Bevilacqua e Giovanni Antoci avevano chiesto 3 anni e 6 mesi per Orlando, difeso dall’avvocato Roberto Mangano, e due per l’altro imputato, assistito dagli avvocati Monica Genovese e Toto Cordaro.

L’inchiesta era legata alla selezione del responsabile dell’ufficio di consulenza giuridico-amministrativa del Consiglio comunale. Secondo l’accusa, Orlando avrebbe cercato di far nominare Rera, esercitando pressioni su due componenti della commissione, Dario Gristina e Serafino Di Peri; quest’ultimo si era costituito parte civile, ma sostenendo di essere stato costretto a lasciare in anticipo i propri incarichi al Comune, perché mobbizzato a causa della vicenda. A Di Peri toccherà un risarcimento del danno.

I giudici hanno accolto solo in parte le richieste del procuratore aggiunto Sergio Demontis e del sostituto Claudia Bevilacqua, che avevano chiesto una condanna a 3 anni e mezzo per Orlando (che ha sempre respinto le accuse) e a 2 anni per l’altro imputato.

I fatti al centro del processo risalgono ormai a 6 anni fa quando, secondo la ricostruzione dell’accusa e in base alle risultanze dell’indagine della guardia di finanza, Orlando avrebbe organizzato diversi incontri ed inviato delle mail per cercare di convincere Serafino Di Peri e Dario Gristina, allora membri della commissione comunale che doveva affidare l’incarico, a nominare Rera.

Foto di repertorio