Preside vieta la preghiera in aula: genitori ed esponenti politici protestano

Preside vieta la preghiera in aula: genitori ed esponenti politici protestano

PALERMO – Ha vietato di pregare in aula durante l’ora di religione o prima della merendina. Su questo, il preside della scuola Ragusa Moleti, Nicolò La Rocca, è stato chiaro e categorico.

Dalle parole si è passati subito ai fatti con la circolare, diramata il 23 novembre, che ha previsto la rimozione dall’istituto, di una statuetta della Madonna insieme con alcune immagini raffiguranti, ad esempio, Papa Francesco.

Oggi, a distanza di appena 4 giorni, si sentono le ripercussioni e si scatenano già i primi commenti negativi a riguardo, seguiti da dimostrazioni di protesta forti e chiare.

La protesta, che ha coinvolto per prime le mamme degli alunni, ha interessato anche il mondo della politica che, dopo uno striscione di Casa Pound affisso nei giorni scorsi fuori dalla scuola, ha visto contrario anche Alessandro Pagano, coordinatore di “Noi con Salvini per la Sicilia occidentale”.

L’esponente leghista, si è presentato alla Ragusa Moleti con una statua della Madonna pronta per essere consegnata al preside. Pagano, con il suo gesto, ha tenuto a sottolineare come non si possa rinunciare all’identità, la cultura, la storia e le radici di un paese. Per questo, quanto attuato dal dirigente La Rocca, non tiene assolutamente conto delle esigenze di alunni e genitori.

Ad attaccare Pagano e difendere il provvedimento del preside, ha pensato l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalistici, tra loro anche Giorgio Maone. Secondo quanto spiegato dal gruppo, chi sente l’esigenza di pregare non potrà farlo a scuola bensì, se vuole, in parrocchia, all’oratorio o semplicemente a casa. Tolleranza è la parola che più spicca nel suo discorso, una tolleranza che, secondo quanto detto, sembrerebbe mancare nei genitori e di conseguenza nei propri figli.