Perde il reddito di cittadinanza e cosparge di benzina la stanza del Sindaco

Perde il reddito di cittadinanza e cosparge di benzina la stanza del Sindaco

TERRASINI – Stava per consumarsi un atto di ordinaria follia a Terrasini, in provincia di Palermo, dove un uomo è entrato con forza nella stanza del Sindaco di Terrasini, in provincia di Palermo, cospargendola di benzina in ogni angolo possibile.

Perde il Reddito di Cittadinanza e minaccia di dare fuoco alla stanza del Sindaco

L’estremo gesto faceva riferimento al fatto che il 60enne aveva appena ricevuto notizia che avrebbe perso il Reddito di Cittadinanza, motivo per cui ha fatto irruzione all’interno dell’edificio del primo cittadino della zona che si affaccia sul golfo di Castellammare, minacciando di dar fuoco a tutto.

Come è lecito fare in casi come questi, il segretario generale Cristofaro Ricupati ha cercato di dialogare con l’uomo al fine di fargli ritrovare la retta via, ormai persa da diversi minuti.

Alla fine è stato il presidente del consiglio comunale Marcello Maniaci a far desistere il disoccupato dal gesto. Subito dopo sono arrivati i carabinieri e un’ambulanza del 118.

Le parole del vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola

Quanto accaduto a Terrasini, dove un uomo che ha perso il Reddito di Cittadinanza ha fatto irruzione nella stanza del sindaco minacciando di dare fuoco a tutto con la benzina, è la plastica rappresentazione della bomba sociale che il governo Meloni potrebbe avere innescato. Piuttosto che dichiarare guerra alla povertà, il governo nazionale, con la cancellazione del reddito per migliaia di famiglie che diventa operativa da domani, ha dichiarato guerra ai poveri, e questo è inaccettabile, oltre che inumano. Solo in Sicilia 37 mila famiglie rischiano di finire sul lastrico“.



Lo afferma il coordinatore regionale M5S e vicepresidente dell’Ars, Nuccio Di Paola che ha presentato un’interpellanza al Presidente della Regione, Schifani, per chiedere soluzioni in grado di dare una mano ai siciliani in gravi difficoltà economiche.

“Hanno innescato una bomba sociale, dichiarando guerra ai poveri”

Da domani – dice Di Paolaoltre 37mila famiglie siciliane, il più alto numero tra le regioni italiane, saranno abbandonate a se stesse. A Palermo le sospensioni saranno 11.573, a Catania 8.974, a Trapani 3.144, ad Agrigento 2.986, a Siracusa 2.844 e numerose saranno nelle altre province. Purtroppo non sono semplici numeri, ma famiglie che dall’oggi al domani saranno in emergenza e non sapranno più come mettere un piatto in tavola. Mancheranno risorse non solo nelle tasche dei siciliani, ma anche incassi nei negozi e nelle attività commerciali di prossimità. La Meloni prova a cancellare da Roma con un SMS i poveri, ma in realtà li trasferisce alle Regioni, quasi tutte governate dal centrodestra, totalmente impreparate a gestire la situazione. Le Regioni passeranno la parola ai Comuni che sono senza fondi e senza personale.

Come M5S, a tutti i livelli, – aggiunge Di Paola – da sempre siamo in prima linea a difesa dei più fragili, convinti come siamo che una società inclusiva sia una società migliore. Ricordo ancora la manifestazione nel dicembre 2022 a Palermo con il presidente Conte proprio contro l’abolizione del Rdc e la manifestazione a Roma per dire #bastaviteprecarie“.

La cosa assurda – conclude il vicepresidente dell’Arsè che parte della politica che sostiene il governo Meloni ora finge di prendere le difese dal Reddito di Cittadinanza, spaventata dal contraccolpo in termini di consensi che questa assurda scelta potrebbe portare con sé“.