Parlamento Europeo contro Stage gratuiti, garanzia giovani e disoccupazione: facciamo chiarezza per la Giornata internazionale degli Stagisti

PALERMO – Oggi, 10 novembre, si celebra la Giornata internazionale degli stagisti, ideata dall’associazione InternsGoPro e dallo European Youth Forum e promossa da alcune realtà, tra cui la Repubblica degli Stagisti in Italia. La prima International Interns’ Day si è svolta nel 2015.

La giornata nasce con l’obiettivo di tutelare e difendere la categoria degli stagisti e tirocinanti, spesso ignorata e sottovalutata sia dal mondo politico che anche da quello sindacale.

Proprio negli ultimi giorni ha fatto il giro del mondo la notizia che il Parlamento Europeo ha condannato, in protezione dei giovani, gli stage gratuiti.

Cosa è stato approvato a Bruxelles

Infatti, sono in molti a credere che quanto promosso dal Parlamento Europeo sia una legge che, adesso, renderà vietati gli stage gratuiti, peccato però che quanto emanato sia una risoluzione.

I membri del parlamento, infatti, non hanno promosso una legge, che quindi sarebbe obbligatoria per tutti i paesi membri, bensì una risoluzione sulle garanzie per i giovani che all’interno contiene una serie di raccomandazioni per i 27 Stati dell’Unione Europea e per la Commissione europea.

Come da gerarchia delle fonti, è facilmente comprensibile che queste raccomandazioni non si tramutano automaticamente in atti normativi bensì sono delle indicazioni. Naturalmente questo non riduce la sua rilevanza politica.

La risoluzione, infatti, rimane comunque frutto di un lavoro politico dei membri del parlamento europeo al fine di contrastare la disoccupazione giovanile in aumento nell’Unione Europea, soprattutto dopo la crisi sanitaria provocata dal COVID-19.

Fino all’ultimo aggiornamento dall’UE (agosto 2020), il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 17,6%, in forte aumento rispetto al 14,9% del periodo antecedente alla crisi legata alla pandemia. Trattandosi di un trend destinato a crescere, Bruxelles ha chiesti più fondi per rafforzare il sistema di Garanzia per i giovani per il periodo 2021-2027.

Nel dettaglio nella risoluzione si legge che: “Il Parlamento condanna la pratica di stage, tirocini e apprendistati non retribuiti, che sfruttano il lavoro dei giovani e violano i loro diritti. Invita la Commissione a presentare un quadro giuridico per un divieto efficace e applicabile di queste pratiche“. Quindi i membri aprono una strada a una possibile legiferazione futura.

In Italia, però, occorre ricordare che già da circa 5 anni sono state introdotte nel nostro paese delle leggi che hanno imposto il rimborso spese per i giovani che hanno finito di studiare e che sono impegnati in stage extra-curriculari. Specificatamente ogni Regione ha provveduto ad attuare una sua normativa ma questo non ha fatto altro che evidenziare la grossa differenza all’interno della Penisola: con una Sicilia che mette il compenso minimo a 300 euro e il Lazio che invece prevede 800 euro (500 euro di differenza).

Ma come in Italia, anche in altri paesi dell’Unione Europea le differenze territoriali sono tangibili, pertanto, nella risoluzione il Parlamento ha sottolineato che “crede fermamente nell’obiettivo di migliorare le condizioni socioeconomiche dei giovani attuando in modo corretto la garanzia per i giovani rafforzata; ribadisce la propria posizione secondo cui la retribuzione dovrebbe essere commisurata al lavoro svolto, alle competenze e all’esperienza della persona in questione e dovrebbe permettere la sussistenza ai tirocinanti, agli stagisti e agli apprendisti che operano nel mercato del lavoro al di fuori dei programmi di studio; invita la Commissione e gli Stati membri a proporre, in collaborazione con il Parlamento e nel rispetto del principio di sussidiarietà, possibili soluzioni per l’introduzione di uno strumento giuridico comune che garantisca e faccia applicare una remunerazione equa per gli stagisti, i tirocinanti e gli apprendisti nel mercato del lavoro dell’UE; condanna la pratica degli stage, dei tirocini e degli apprendistati non retribuiti, che costituisce una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti“.

La domanda che in molti si pongono è come sia sostenibile economicamente

I membri del parlamento hanno invitato i vari paesi membri a sfruttare appieno lo Youth Guarantee Scheme, ovvero il fondo di Garanzia per i giovani, introdotto nel 2013.

La Regione Siciliana ha già attiva tutte le misure previste dal Programma Garanzia Giovani e a causa dell’elevata percentuale di Neet, ha una dotazione finanziaria di 178.821.388 euro. In particolare, 42 milioni di euro sono destinati all’accoglienza, 56 milioni finanziano la formazione, 15 milioni di euro i progetti di apprendistato, 10 milioni i tirocini. La Regione destina anche una quota consistente (circa 20 milioni di euro) all’autoimpiego per dare spazio a giovani con ambiziosi progetti imprenditoriali.

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