Palermo, vent’anni dalla nascita di Addiopizzo

PALERMO – Ricorre oggi il 20esimo anno dell’associazione Addiopizzo, volta ad aiutare coloro che denunciano le richieste di pizzo.

Questa notte siamo tornati per le strade di Palermo per rinnovare una tradizione che ci accompagna da due decadi e rilanciare un nuovo messaggio“.

Gli obiettivi dell’associazione

Questo quanto affermano i ragazzi di Addiopizzo, l’associazione che nel 2004 ha lanciato una campagna contro il racket delle estorsioni affiggendo in città manifesti con la scritta “Un popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità” e avviando una serie di iniziative per assistere/supportare imprenditori e commercianti che decidevano di denunciare le richieste di pizzo.

Alcune dichiarazioni

Nel corso di questi venti anni – si legge nella nota pubblicitaria sui social da parte dell’associazione – sono stati innumerevoli i momenti nei quali abbiamo tappezzato in piena notte la città di Palermo. Dal centro storico a Brancaccio, dalla Noce a San Lorenzo passando per Resuttana, Pagliarelli e tante altre aree della città con messaggi e contenuti che volevano stimolare anche una riflessione. A distanza di venti anni, la notte appena trascorsa ci ha visti tornare in strada, per il centro storico di Palermo tra via Maqueda, Corso Vittorio Emanuele, Via Emerico Amari e Via Isidoro La Lumia. Luoghi dove negli ultimi dieci anni si è registrato un cambiamento urbanistico, produttivo e sociale il cui impatto non ha precedenti nella storia di Palermo”.

“Un mutamento da cui si è generata una nuova ed importante economia che ha il proprio perno nella fruizione turistica dei luoghi del centro storico”. Strade dalle quali – continuano i ragazzi di Addiopizzo – stanotte oltre a rinnovare il messaggio storico desideriamo rivolgere e condividere una domanda, tutt’altro che retorica, con l’opinione pubblica, il tessuto economico e la classe politica di questa città. Senza pretesa di dare risposte ma con la volontà, anche stavolta, di aprire una riflessione. Quale economia per queste strade della città?”.

L’importanza di “fare la differenza”

In un’intervista al Giornale di Sicilia, si evidenzia l’importanza del gesto che hanno avuto questi giovani, ispirati al tempo da Libero Grassi, sottolineata anche dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia che traccia anche un bilancio di questi venti anni. “Le richieste di pizzo continuiamo a registrarle anche se, per fortuna, in maniera sempre meno pervasiva. Il merito di Addiopizzo, di cui oggi celebriamo il ventennale, è di avere costruito un sistema che ha aiutato molti esercenti a liberarsi dal giogo che li opprimeva. Adesso i mafiosi riflettono bene su quali sono i loro obiettivi, cioè vanno solo da chi ha dimostrato disponibilità nei loro confronti, tenendosi lontani da quelli che potrebbero denunciarli“.

Iniziativa

Oggi è in programma a Palermo l’inaugurazione della mostra “Addiopizzo 20” al No Mafia Memorial di corso Vittorio Emanuele.

Redazione

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