Palermo, treni in galleria. E la città trema…

PALERMO – Mentre appare singolare come nessun segno di indignazione sia giunto dalla Regione quando il decreto Sblocca Italia ha definitivamente sepolto il progetto della Metropolitana leggera ruotata, vitale per la mobilità cittadina, a questa pessima notizia si aggiunge adesso un’altra questione sinora sottovalutata.

Le gallerie cittadine dell’attuale linea ferroviaria per Trapani e quella verso Giachery (quest’ultima dovrebbe far parte strutturalmente della chiusura del cosiddetto anello ferroviario) sono state concepite per un traffico radicalmente diverso, per peso e frequenza di passaggi, rispetto al più frequentato movimento di linea metropolitana, già in esercizio verso
l’aeroporto sul binario per Trapani, e previsto in futuro per l’anello ferroviario.

E sono in aumento le proteste da parte degli abitanti di via delle Alpi, strada vitalissima ed a forte densità abitativa, per l’incremento delle vibrazioni già riscontrate negli edifici al passaggio dei convogli.

In realtà il collegamento metropolitano per l’aeroporto si inserisce nel quadro del raddoppio del passante ferroviario di Palermo, che prevede la realizzazione di una nuova galleria nella zona interessata (Notarbartolo-Francia). Per il nuovo binario una moderna progettazione dovrebbe evitare problemi. Che restano invece per la linea attuale.

La questione non è nuova, ed è stata già affrontata nella dimenticata Conferenza dei Servizi del 15 maggio 2003 convocata dall’assessore comunale all’Ambiente ed all’Edilizia Giovanni Avanti ed avente ad oggetto “Problematiche legate a vibrazioni lungo il tratto cittadino della linea ferrata”. A seguito di essa Rete Ferroviaria Italiana ha eseguito alcuni lavori sul binario che hanno diminuito, senza eliminarli del tutto, i disagi. Che adesso però sembrano in forte aumento.

Una ragionevole soluzione, idonea ad evitare preoccupazioni e tensioni, è la celere posa sull’attuale esercizio di adeguati strumenti di assorbimento delle vibrazioni.

Giovanni Paterna