PALERMO – Scoppia la rivolta nel carcere minorile Malaspina di Palermo dove è stato appiccato il fuoco e sono stati segnalati danni alle celle. Gioacchino Veneziano, segretario della Uilpa polizia penitenziaria della Sicilia, denuncia quanto accaduto.
“Mentre assistiamo giornalmente attacchi verso la polizia penitenziaria, al carcere minorile di Palermo si sono vissuti ore drammatiche che potevano avere risvolti drammatici per l’ordine e la sicurezza pubblica“, esordisce.
“La rivolta è iniziata sabato pomeriggio quando i detenuti senza nessun motivo non volevano rientrare nelle celle dopo aver fruito del refettorio, e solo grazie all’opera di mediazione del comandante che insieme a tutto il personale di polizia nel frattempo fatto rientrare dalle ferie e dai riposi si è riusciti a riportare momentaneamente l’ordine”, prosegue.
“Purtroppo quando erano all’interno della celle gli stessi detenuti hanno appiccato il fuoco, e gli agenti mettendo a repentaglio la propria vita sono riusciti a mettere in sicurezza sia i detenuti rivoltosi che quelli che non avevano partecipato alla sommossa“, aggiunge.
“In questa situazione purtroppo dobbiamo registrare la completa assenza di protocolli operativi, giacché la mancanza di addestramento, di equipaggiamento e quindi in ogni intervento o azione, la responsabilità rimane in carico di chi opera, e con l’aria che tira attualmente è davvero difficile non subire gli attacchi di chi comodamente seduto, poi giudica situazioni di grande pericolo“, sottolinea.
“La struttura di via Cilea è stata quasi resa inagibile, ma anche in questo gravissimo caso di violenza continuativa, anche in piena pandemia il coraggio, la professionalità della polizia penitenziaria hanno fatto la differenza, registrando comunque la presenza continua in tutte le fasi della rivolta, sia del comandante Francesco Cerami, che del direttore Clara Pangaro“, conclude.
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