Palermo Pride si schiera con la professoressa Dell’Aria e i suoi alunni

PALERMO – Il Coordinamento Palermo Pride aderisce ai sit-in ed esprime la più affettuosa vicinanza alla professoressa Dell’Aria e agli studenti e alle studentesse che si stanno mobilitando per sostenerla.

“La sospensione per 15 giorni, a stipendio dimezzato, per non essere intervenuta contro la libertà di espressione dei suoi stessi studenti è un atto inaccettabile. Non esiste alcuna legge che imponga a chi frequenta la scuola di non esprimere idee contro i Governi in carica: la scuola pubblica si chiama ‘Statale‘ perché appartiene a tutti e tutte e non ai Governi”, dichiara l’associazione in merito all’episodio avvenuto nel capoluogo siciliano.

La docente di Liceo, infatti, è stata destinataria del contestato provvedimento dopo aver paragonato il “Decreto Sicurezza” promosso dal leader della Lega, Matteo Salvini, alle leggi razziali del 1938 e da allora in tanti si sono attivati per esprimere la propria solidarietà all’insegnante.

“È diritto di ogni studente e di ogni studentessa articolare in modo libero il proprio pensiero (purché sia rispettoso delle libertà e dei diritti altrui) e unico compito degli/delle insegnanti è fornire loro gli strumenti perché quel pensiero sia realmente libero. Che quel pensiero abbia o no un colore politico, che sia o meno conforme alle linee dei Governi in carica, non è materia su cui debba o possa intervenire chi insegna o chi Governa. In una Regione che ha il primato europeo di dispersione scolastica, che brilla per l’impossibilità di strutturare il tempo pieno nella maggior parte degli istituti, che destina poche risorse alle persone disabili, che non si è dotata di una legge regionale sul diritto allo studio e nella quale non si contano più gli edifici scolastici fatiscenti o con gravi problemi di agibilità, ci si aspetta che il Ministero e l’Ufficio Scolastico Regionale intervengano per risolvere questi problemi”: questo l’appello accorato del coordinamento palermitano.

“Che le Istituzioni intervengano – aggiunge l’associazione – per punire una professoressa sulla base di una ‘soffiata’ di uno studente sedicente fascista è non solo deprecabile, ma rappresenta l’ennesimo atto di indifferenza verso i reali problemi della scuola pubblica in Sicilia“.

L’episodio del Liceo palermitano, secondo il Coordinamento Palermo Pride, fa pensare a una scuola ‘di regime’ e questo spaventa molto. Il gruppo conclude affermando che “difenderà sempre le prerogative di libertà e di uguaglianza della scuola pubblica”, comprese le attività dedicate alla memoria dei pericoli del fascismo (specialmente nella Giornata della Memoria), come hanno fatto i ragazzi nel video ora soggetto a indagine ministeriale.

“Perché per la scuola essere ‘pubblica’ significa anche essere antifascista. Per Costituzione”: questa la spiegazione di Palermo Pride che pone a tacere ogni possibile critica sulla posizione dell’associazione davanti alla vicenda della professoressa Dell’Aria e dei suoi alunni.

Immagine di repertorio