“A Palermo non ci torno più. Non ci lavorerò mai più”. Silvana Saguto lascia il capoluogo siciliano

“A Palermo non ci torno più. Non ci lavorerò mai più”. Silvana Saguto lascia il capoluogo siciliano

PALERMO – L’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale Silvana Saguto chiede il trasferimento.

Vuole lasciare Palermo spontaneamente, in modo da bloccare l’ipotesi di allontanamento per incompatibilità ambientale, nell’ambito di un procedimento disciplinare, che il Csm potrebbe decidere entro un paio di settimane, al termine di audizioni già programmate.

Il magistrato al centro dell’inchiesta della Procura di Caltanissetta, che la indaga con accuse di corruzione, concussione per induzione e abuso d’ ufficio, dice al Giornale di Sicilia: “A Palermo non ci torno più. Non ci lavorerò mai più, né mai più mi occuperò di misure di prevenzione. L’inchiesta? Ci sarà un giudice che deciderà. Ci sono storie del tutto inventate. Forse abbiamo dato troppo fastidio e hanno voluto fermarci. Non so quanto i colleghi di Caltanissetta e i finanzieri se ne siano resi conto”.

La Saguto ha chiesto in prima battuta il trasferimento a Catania, ma aveva già indicato come sede pure Milano. “Voglio dare – spiega Saguto – il minor fastidio possibile alla giustizia e ai colleghi, che c’entrano ancor meno di me e ai quali vengono contestati episodi ancor più ridicoli”.

Secondo l’ipotesi del pool coordinato dal procuratore reggente di Caltanissetta, Lia Sava, a rifornire di regali e denaro la famiglia Caramma-Saguto sarebbe stato – attraverso Saguto senior – l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, nominato amministratore giudiziario di una serie di patrimoni mafiosi, con parcelle milionarie. In cambio il professionista, sempre secondo l’ accusa, avrebbe nominato o fatto nominare fuori Palermo, come coadiutore, il marito della Saguto, l’ ingegnere Lorenzo Caramma. Ribatte Saguto: “La prassi dei provvedimenti concordati con gli amministratori – dice – è stata sempre seguita da tutti i giudici. È l’amministratore a dover avere le competenze necessarie, ad esempio, nel campo civilistico e del lavoro, altrimenti perché dovremmo nominarlo?”

Intanto  il Consiglio Superiore della Magistratura vuole vederci chiaro e ha già previsto un calendario preciso di audizioni nei confronti di cinque magistrati implicati nell’inchiesta della Procura di Caltanissetta relativa alla gestione dei beni sottratti alla criminalità organizzata, nell’ambito della procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale.

Intanto sii parte domani con Francesco Greco, presidente dell’Ordine degli avvocati di Palermo, che verrà sentito per primo, mentre lunedì saranno sentiti Gioacchno Natoli, presidente della Corte d’appello, il Pg Roberto Scarpinato e il presidente della sezione locale dell’Anm, Matteo Frasca.