Alberghi di Palermo, la famiglia Ponte si difende con le carte in mano

PALERMO – Vi avevamo già accennato precedentemente della lettera con cui il gruppo Ponte si è difeso dalle affermazioni della stampa, che accusavano la società di essere invischiata nei malaffari che hanno portato al sequestro di tre noti hotel di Palermo. Oggi, la famiglia Ponte smentisce le ipotesi di sequestro con il seguente documento:

“In relazione al decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Palermo nei confronti delle società del gruppo Ponte, in cui si ipotizza che siano state agevolate le società della famiglia Sbeglia, sia con l’affitto dell’immobile in cui si trova l’hotel Garibaldi, sia affidando alla Cedam di Marcello Sbeglia la manutenzione dello stesso hotel, si rappresenta che tale tesi appare smentita dai seguenti documenti:

1. Lettera del 18.11.2011 con la quale l’amministratore giudiziario della Cedam avv. Cappellano Seminara rappresentava alla Ponte spa che il canone di locazione pagato per l’hotel Garibaldi era non congruo e così esiguo da non consentire neppure la copertura delle imposte che derivano dai ricavi della locazione e poteva pregiudicare la continuità aziendale della società;

2. Lettera del 18.06.2010 con la quale a fronte della irreperibilità della Cedam, la F. Ponte spa sospendeva il contratto di manutenzione sia per il contenuto tecnico che per il relativo corrispettivo;

3. Email del 12.01.2012 con la quale il Dott. Di Domenico invitava l’amministratore delegato della F. Ponte a discutere con Marcello Sbeglia un nuovo contratto di manutenzione che tenesse conto della negativa congiuntura economica e riducesse i vecchi importi almeno del 40%, invitando l’amministratore a cercare altra ditta nel caso di mancato accordo.

Le risultanze documentali sopra riportate depongono chiaramente in senso opposto a quanto ipotizzato dalla Procura di Palermo e dimostrano che la locazione dell’hotel Garibaldi rappresentava iniziativa imprenditoriale vantaggiosa per la F. Ponte e non per le società della famiglia Sbeglia Palermo, 20 marzo 2015 Salvatore Ponte”.

Questo quanto afferma la società in una mail alla nostra redazione, in contraddizione con quanto espresso finora dagli inquirenti, che hanno descritto la stessa come “già (precedentemente) coinvolta nelle indagini della Procura di Palermo per cointeressenze con la famiglia Sbeglia”.