PALERMO – Arriva la condanna oggi a due anni e dieci mesi da parte Gup Gianluca Nicastro per Giuseppe Puccio, il professore di religione di 48 anni posto un anno fa agli arresti domiciliari per un rapporto molto intimo con l’ex alunna di appena 14 anni. Lo scorso 19 maggio arrivò per lui il giudizio immediato da parte della procura di Palermo che sosteneva anche la tesi secondo cui lui avrebbe compiuto un’opera di induzione nei confronti della povera vittima per ottenere in cambio favori sessuali.
I messaggi inviati quasi 24 ore 24 dal contenuto “Amore mio, come stai?” sono una prova palese dell’atto osceno messo in pratica dall’insegnante. La ragazzina lo conobbe tre anni fa quando ancora frequentava le scuole medie e arrivò persino a baciarsi con l’uomo.
Quando lo raccontò in famiglia, esternando la propria felicità per la relazione, i genitori si opposero alla loro relazione e denunciarono l’accaduto alla polizia e alla scuola privata, dalla quale l’educatore è stato così licenziato.
In seguito gli agenti di polizia hanno indagato sul caso e, tramite i racconti di alcuni compagni di scuola della giovane, hanno accertato la veridicità dei fatti. La minore età della ragazza ha portato l’accusa a non accogliere la tesi difensiva per l’insegnante.
Immagine di repertorio
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