PALERMO – La polizia sta eseguendo in diverse città italiane 10 misure emesse dal gip del Tribunale di Palermo, Agostino Gristina, nell’ambito di una operazione nel mondo cicense che, già nelle scorse settimane, ha portato alla luce un’associazione internazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nel territorio nazionale di cittadini, provenienti prevalentemente dall’India, dal Pakistan e dal Bangladesh.
All’associazione sono stati contestati anche i reati di corruzione di pubblici ufficiali, falso materiale ed ideologico, tutti strumentali al perseguimento dei loro fini. Le indagini hanno portato alla luce un’associazione di italiani e stranieri, tutt’ora operante, responsabile di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
In particolare, tale organizzazione, dietro pagamento di diverse migliaia di euro, ha garantito a centinaia di cittadini indiani, pakistani e bengalesi di entrare in Italia tramite la concessione di un visto d’ingresso per ragioni di lavoro, ottenuto grazie alla collaborazione di dipendenti corrotti dell’Assessorato Regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro.
Sono risultati coinvolti almeno 500 soggetti stranieri per un giro d’affari di circa 7 milioni di euro. Le misure, a carico di 5 cittadini italiani e 5 stranieri, sono 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere, due divieti di espatrio ed un obbligo di presentazione.
Questa volta ad essere colpiti dal provvedimento sono alcuni dei vertici dell’organizzazione nei cui confronti era già stato eseguito il fermo emesso dalla Procura di Palermo per gli stessi reati.
Come già noto il sistema svelato dalla Mobile di Palermo, diretta dal dottor Rodolfo Ruperti, consentiva di aggirare la legislazione vigente in materia di immigrazione.
L’organizzazione con un escamotage ha individuato la disciplina che consente di autorizzare l’ingresso di lavoratori dello spettacolo, tra i quali gli occupati presso circhi o spettacoli viaggianti all’estero, al personale artistico e tecnico per spettacoli lirici, teatrali, concertistici o di balletto.
Così possono essere assunti “lavoratori qualificati” nell’ambito delle attività connesse agli spettacoli, a seguito di apposita autorizzazione rilasciata dall’ufficio speciale per il collocamento degli operatori dello spettacolo, previo nulla osta dell’autorità provinciale di pubblica sicurezza.
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Per la Sicilia è competente l’Assessorato Regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, in cui lavorano diversi soggetti coinvolti che, dietro compenso rilasciavano dei falsi nulla osta al lavoro per prima occupazione o visto d’ingresso cittadini extracomunitari, necessari per ottenere, da parte delle ambasciate, il visto d’ingresso nel territorio nazionale.
Tra i soggetti destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, già destinatari di provvedimento di fermo, vi sono: Tommaso Fernandez (reggino di 56 anni), uno dei capi dell’associazione nonché tra gli ideatori dell’ingegnoso meccanismo che consentiva di aggirare le leggi dello Stato sull’immigrazione grazie a dipendenti regionali corrotti.
Grazie al suo ruolo di direttore amministrativo del circo Vassallo e di consulente di molte imprese circensi per ogni aspetto burocratico, amministrativo e gestionale, aveva accumulato un’approfondita conoscenza della legislazione di settore che gli ha consentito di organizzare e dirigere le attività dell’associazione.
Kishan Chnad e Avtar Chand che fanno parte degli stranieri del “gruppo di Arezzo” si recavano periodicamente da Vito Gambino impiegato presso l’assessorato al Lavoro, quali intermediari di alcuni circhi, per l’assunzione fittizia di loro connazionali.
Sono destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere anche: Gabriel Marinescu Mihai (rumeno di 36 anni) e Denji Ronny (valdostano di 53 anni), che già si trovavano in regime restrittivo a seguito della convalida del fermo avvenuta il 10 novembre; Manzoor Rashid (indiano di 49 anni) che si trovava all’estero al momento dell’esecuzione del precedente fermo.
Divieto di espatrio per Loikala Marja (finlandese di 69 anni), Martini Walter (italiano di 48 anni) del circo “Di Vienna”.
Rimane latitante, Singh Nirmal altro elemento di spicco dell’organizzazione trasnazionale.
Per l’esecuzione delle misure cautelari hanno collaborato con la squadra mobile di Palermo le Squadre Mobili di Roma, Firenze, Arezzo, Latina, Milano. Si ricorda che il nome “Golden Circus” dato all’operazione è un nome di pura fantasia e non si riferisce in alcun modo all’omonimo festival.
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