PALERMO – Questa che il lettore si appresta a leggere è una storia che verrebbe normalmente sconsigliata ai deboli di stomaco o comunque, agli animi troppo sensibili. Il dovere di cronaca però, spinge chi scrive a raccontare i fatti. Ma partiamo dal principio, ossia dal lontano 2012, anno in cui il canile di via Tiro a Segno era ridotto male. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha infatti dichiarato nel corso dell’ultima conferenza stampa: “Nel 2012, quando ci siamo insediati, abbiamo trovato il canile comunale in condizioni da lager, abbiamo ritenuto di procedere con una gara per interventi strutturali. Dal 2012 a oggi sono stati spesi 4 milioni di euro per le strutture che hanno accolto gli animali, con costo per cane pari a 2.080 euro all’anno“.
In queste ore arriva la notizia secondo la quale gli animali verranno a breve trasferiti nei locali dell’ex mattatoio in via Macello, mentre la struttura di via Tiro a Segno, una volta ristrutturata, diventerà una clinica specializzata nella sterilizzazione degli animali.
Gabriele Marchese, dirigente del canile municipale del Comune di Palermo ha infatti dichiarato al Giornale di Sicilia di aver dato disposizioni per il trasferimento degli animali: “È arrivata la comunicazione che la struttura dell’ex Mattatoio è idonea ad ospitare i cani che si trovano in via Tiro a Segno. Ho dato disposizione già agli addetti del canile di iniziare le operazioni di trasferimento“.
Tutto molto bello, se non fosse che dietro a questa patina rassicurante, se solo si gratta la superficie, viene fuori uno spettacolo ben più macabro. Due giorni fa infatti, i volontari hanno trovato il corpicino agonizzante di un gattino di soli due mesi, privo delle zampe e col muso irriconoscibile, perchè eroso dai topi. Questa la testimonianza che una volontaria, A. M., affida al proprio profilo facebook: “I volontari, dalle spalle larghe e che pure ne hanno viste di ogni tipo, hanno vomitato ripetutamente e non dimenticheranno facilmente. Quel gattino è stato trovato ancora vivo, ma senza volto né zampe perché dilaniate dai topi. Il piccolo, ancora vivo ma in stato di choc, è stato necessariamente addormentato“.
Ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questa non è la solita sterile lamentela di pochi. Oltre alle indagini della Digos infatti, sono state presentate numerose denunce che vedono coinvolto, oltre al sindaco Orlando, anche l’assessore ai Diritti degli animali Sergio Marino e il dirigente Gabriele Marchese, accusati di peculato e interessi privati in atto di ufficio. A presentare la denuncia il presidente nazionale dell’associazione Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) Lorenzo Croce.
Chiude, momentaneamente, il cerchio, il sindaco Leoluca Orlando che fa sapere, tramite una nota: “Oggi si conclude una fase – ha detto Orlando – che ha visto purtroppo tante e troppe tensioni, spesso scadute in comportamenti di pura e semplice polemica, alimentata dal clima elettorale. Mi auguro che da parte di tutti, associazioni, rappresentanti istituzionali e animalisti vi sia un passo indietro sul piano della polemica ed un passo avanti sul piano del dialogo e della collaborazione. Palermo avrà una struttura sanitaria all’avanguardia per il benessere degli animali e questo è certamente un risultato che tutti vogliamo, insieme ad un nuovo canile-rifugio per il quale stiamo lavorando con il Comune di Monreale“.
Teresa Fabiola Calabria