Palermo, ASP 6. Antonio Candela: “La buona sanità si misura con le cose fatte”

Palermo, ASP 6. Antonio Candela: “La buona sanità si misura con le cose fatte”

PALERMO – Con i suoi 1milione e 495mila assistiti spalmati su ben 83 comuni (l’intera provincia di Palermo, più le Isole Pelagie ) – 489 immobili, 6 presidi ospedalieri, 5.348 dipendenti, oltre al personale convenzionato, per un totale di 8.434 persone, l’Azienda sanitaria provinciale di Palermo rappresenta un’enorme macchina motrice dell’offerta sanitaria regionale, senza il cui fotogramma non è possibile tracciare un reale punto sullo stato di salute degli standard elementari di assistenza sanitaria alla popolazione. È un Antonio Candela a tutto tondo quello che traccia, numeri alla mano, il consuntivo di attività dell’ASP 6 che complessivamente dirige dal 4 luglio 2013 ad oggi, prima da commissario straordinario e ora da direttore generale.

Dott. Candela lei afferma che la buona sanità si misura con la legge dura di numeri e non con gli slogan…
Odio quando le persone lanciano proclami su un tema delicato come la salute sventolando cose da realizzare a data futura. Qualsiasi cosa io vi sto raccontando è una cosa già fatta. E i numeri dicono che noi abbiamo ottenuto risparmi e risultati in termini di qualità dell’offerta sanitaria ai cittadini.

Sburocratizzazione parola d’ordine…
Premesso che, il perimetro della ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) non è limitato da un muro diversamente da altre aziende ospedaliere, ho puntato principalmente sulla sburocratizzazione in nome di una maggiore efficienza e al fine di colmare la distanza coi cittadini/utenti. Questo processo di snellimento ad ora si è snodato in una triplice direzione: il “medico on line”; “l’esenzione con un click” e “myvue radiologia con un click”. Complessivamente con queste azioni abbiamo fatto una scelta di civiltà.

Ovvero?
Riguardo al primo strumento, siamo la seconda azienda in Italia ad averlo attivato. Si tratta di un servizio che permette, per sé e per i propri figli minori, di cambiare, scegliere e revocare on line il medico di famiglia e il pediatra di libera scelta. Con la seconda iniziativa che, invece, è la prima in Italia, abbiamo messo fine al calvario che, ogni anno, 485mila persone esenti da ticket per reddito, subivano. In sostanza non sono più costrette a recarsi negli sportelli dei nostri uffici per ottenere il foglio di esenzione.

Quanto è costata l’informatizzazione?
7.500 euro; un esborso minimo rispetto al risparmio che ha comportato per le casse dell’ASP, se si considera che il costo dell’informatizzazione è stato inferiore di quelli sostenuti l’anno precedente solo per stamparli i certificati. E sul punto si rifletta che parliamo di una mole di certificazioni non indifferente. Soltanto nel 2012 la ASP ha rilasciato 418.841 certificati di esenzione e l’anno scorso 433.003. Ma il vero risparmio sta nell’abbattimento dei costi sociali: portando la salute a casa della gente, con un semplice click si azzerano i costi legati alla mobilità dell’utenza e si evitano i disagi legati alla circolazione congestionata di una metropoli ad alta densità di traffico come questa.

Le scelte fatte hanno riscontrato l’apprezzamento degli utenti?
Assolutamente sì. Solo il primo anno, 215mila persone su 485mila hanno usufruito di questa opportunità.

Invece “myvue radiologia con un click” cos’è?
Rappresenta la terza pietra miliare dello snellimento burocratico: una volta effettuato un esame diagnostico/strumentale viene consegnata una password al cittadino che comodamente potrà accedere da casa via internet e potrà scaricare immagini e referti.

E mentre in Sicilia i tempi delle liste d’attesa per visite specialistiche ed esami diagnostici sono oggetto di critica, voi invece la diagnostica la portate in piazza…
Già “ASP in piazza” è stata una delle soluzioni con cui si è voluta attivare un’inversione di tendenza e realizzare soprattutto la vera mission di un’azienda sanitaria territoriale: la prevenzione. Un’azione capillare che ha consentito agli utenti di poter effettuare, con accesso diretto, esami diagnostici strumentali a costo zero per loro. Il progetto partito il 10 gennaio 2014 e chiusosi lo scorso 2 dicembre, attraverso una carovana itinerante, ha portato la sanità e la diagnostica dai cittadini. Partendo da Partinico, abbiamo percorso l’intero perimetro di pertinenza ASP 6 per tutti gli 83 comuni. Con un totale di 5 camper, oltre 15 tende, in autogestione, in 18 tappe abbiamo effettuato oltre 21mila prestazioni sanitarie, di cui 1.448 sono state le sole mammografie e grazie ad esse sono stati rilevati 9 casi di tumore mai diagnosticati in precedenza. La buona sanità non va fatta dentro i palazzi, in giacca e cravatta, ma tra la gente. Sul punto abbiamo incassato il significativo apprezzamento del ministro Lorenzin.

Anche sul versante legalità lei si sta impegnando…
Abbiamo vissuto un momento difficile soprattutto all’ospedale Ingrassia dove presunti disservizi si sono rivelati dei veri e propri episodi di sabotaggio. Ho revocato 3 aggiudicazioni di gare (non di bandi e quindi la difficoltà è stata maggiore) per tre maxiappalti per una somma complessiva di 100 milioni di euro e ho reindetto le gare a 50 milioni di euro, con risparmio quindi di 50 milioni.

Per la riqualificazione delle strutture e dei pronto soccorsi punta su un modello preciso?
Serve applicare un modello che sposi qualità dell’offerta sanitaria e accoglienza attraverso un’idonea architettura strutturale e organizzativa. Ad ora questo connubio lo abbiamo pienamente realizzato solo a Partinico, ma l’obiettivo è esportarlo a tutti gli altri presidi di pertinenza ASP.

Ci dà qualche cifra sugli investimenti per il rilancio?
Al rilancio dei presidi ospedalieri della provincia abbiamo destinato circa 5 milioni di euro.

Alla domanda qualche anticipazione sulle iniziative di prossimo varo ecco cosa risponde Candela.

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Sui recenti fatti di cronaca, che hanno coinvolto un dipendente della ASP, il manager, a cui abbiamo offerto la possibilità di un commento, preferisce non rispondere stante l’inchiesta in corso. 

Maria Grazia Elfio