CASTELDACCIA – La notizia dei 5 operai morti a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha lasciato tutti attoniti, oltre che addolorati per queste ennesime “morti bianche”. Una strage senza fine, gli incidenti sul lavoro aumentano a macchia d’olio.
Le povere vittime sono decedute una dopo l’altra, calandosi in un tombino mentre effettuavano dei lavori di manutenzione in un impianto di sollevamento delle acque fognarie.
A lanciare l’allarme, il settimo operaio sopravvissuto, tutt’ora in stato di shock.
I lavori lungo la Strada Statale 113 sono stati predisposti a seguito delle ripetute segnalazioni degli ultimi giorni sulle anomalie della rete fognaria, nel tratto tra l’intersezione con via della Rotonda e la stazione di sollevamento denominata “Vini Corvo”.
Per la loro esecuzione Amap ha incaricato la ditta Quadrifoglio Group per ogni attività di verifica del suddetto tratto fognario.
I lavori, che prevedevano la messa in quota dei pozzetti e la disostruzione con ausilio di autospurgo, sono stati avviati il giorno 29 aprile e sono proseguiti sino ad oggi.
L’Amministratore unico di Amap, Alessandro Di Martino ha raggiunto il luogo dell’incidente assieme al sindaco Roberto Lagalla e al direttore dell’azienda, Giovanni Sciortino. “A nome di tutta l’azienda, desidero esprimere il più sincero cordoglio alle famiglie dei lavoratori coinvolti in questa tragedia”.
“È un dolore profondo quello che ho provato alla notizia della morte degli operai a Casteldaccia. A nome mio e di tutta la giunta esprimo il più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime per la terribile e inaspettata tragedia che le ha colpite“.
Lo dice il presidente della Regione Renato Schifani.
“Sconvolge la notizie degli operai coinvolti nel tragico incidente avvenuto a Caldaccia, nel Palermitano. Alle famiglie delle vittime il mio profondo cordoglio, unitamente al sentimento di vicinanza verso il lavoratore che si trova attualmente nel Reparto di Rianimazione all’ospedale Policlino a Palermo“.
Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su X. “Sia fatta piena luce su questa tragedia“, conclude la premier.
“In seguito alla tragica perdita di cinque operai e al ferimento grave di altri due durante l’incidente avvenuto oggi a Casteldaccia, desidero esprimere la mia più profonda solidarietà alle famiglie delle vittime.
Questo terribile incidente ci ha scosso profondamente, lasciando un vuoto insostituibile nei cuori delle famiglie colpite. In questo momento di dolore e difficoltà, siamo vicini ai parenti delle vittime e condividiamo il loro lutto.
Le parole possono risultare insufficienti di fronte a una perdita così ingiusta. Spero che al più presto sia fatta luce sull’accaduto. Incidenti simili non devono più accadere”.
“L’incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un’emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni“.
Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all’incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermitano.
“Piangiamo cinque onesti lavoratori che per guadagnarsi il pane sono andati incontro alla morte per la precarietà delle condizioni di sicurezza sul lavoro di cui questo Paese continua a macchiarsi ogni giorno. La morte sul lavoro rende plastica l’inerzia e la grave responsabilità di chi, legislatore in testa, dovrebbe rendere più stringenti le misure a tutela dei lavoratori. A Casteldaccia muore anche lo Stato e non è più tollerabile che quasi quotidianamente un lavoratore cada senza che si ponga rimedio a pratiche discutibili riguardo i subappalti che spesso vengono gestiti senza i necessari requisiti di sicurezza”.
Lo afferma Salvo Geraci, deputato della Lega all’Assemblea regionale siciliana.
“Anche questa volta il sostantivo ‘incidente’ è dominante in tutto quello che si sta scrivendo e dicendo su queste ennesime morti sul posto di lavoro, su questa ennesima strage di operai, su questa ennesima strage di lavorativi impiegati da ditte esterne, in questo caso da una ditta privata che ha avuto l’appalto da una partecipata pubblica del comune di Palermo.
E poi, c’è ancora qualcuno che ci accusa di assumere una ‘posizione ideologica’ quando scriviamo e diciamo che si tratta di omicidi sul lavoro, di stragismo sull’altare i intoccabile del profitto.
Sono d’accordo con il sindacalista Giorgio Cremaschi nel ‘considerare e trattare come criminale chi si oppone alla legge sugli omicidi sul lavoro’. E sono con Cremaschi quando denuncia ‘la criminalità imprenditoriale sempre più diffusa come una piaga mafiosa che distrugge civiltà e vita“.
“Una strage a Casteldaccia. Ancora morti sul lavoro. Sei vite umane distrutte e con loro, la esistenza dei familiari, ai quali non può essere data soltanto una pur doverosa solidarietà. Occorre accertare con massimo rigore quanto è accaduto. Dalle prime notizie sembra non sono stati rispettati i protocolli di sicurezza. La magistratura interviene per accertare e sanzionare i responsabili.
Ma ancora una volta non basta l’intervento della magistratura dopo il verificarsi di una immane strage. Cosa aspetta il Parlamento ad adeguare una legislazione inadeguata e i Governi ai diversi livelli a potenziare strutture di ispezione e prevenzione che sole possono evitare stragi sul lavoro trasformato da diritto in condanna a morte?”.
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