PALERMO – Resta in carcere Giuseppe Cangemi, il dipendente della Rap (l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti nel capoluogo siciliano), accusato di essere l’autore dell’omicidio del cognato Stefano Gaglio, ucciso alcuni giorni fa davanti alla farmacia in cui lavorava da anni come magazziniere. Lo ha deciso il Giudice per le Indagini Preliminari Lorenzo Chiaramonte, che ne ha convalidato l’arresto, disponendo per l’uomo la custodia cautelare in carcere.
Secondo la Procura di Palermo, dietro il delitto vi sarebbe un movente economico legato a una abitazione.
Dalle prime documentazioni fornite dall’avvocato di Cangemi, Salvino Pantuso, il suo cliente soffrirebbe di gravi disturbi psichiatrici che gli sarebbero stati diagnosticati negli anni passati. La difesa ha già comunicato l’intenzione di presentare ricorso perché Cangemi sarebbe incompatibile con il sistema carcerario. Proprio a causa della sua schizofrenia, per il difensore sarebbe meglio il ricovero in una clinica.
Proprio l’omicida, nei giorni scorsi, davanti al GIP, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
In foto la vittima Stefano Gaglio