CACCAMO – Pietro Morreale starebbe cadendo ancora di più nell’oblio e nella solitudine. Non bastano le accuse pesanti (e rette da prove quasi schiaccianti) sul presunto e brutale omicidio della fidanzata, Roberta Siragusa, trovata morta e semicarbonizzata in un dirupo a Caccamo, nel Palermitano. Non bastano le sue versioni considerate inattendibili dagli inquirenti, le dichiarazioni di gelosia e violenza dette contro di lui dagli amici della vittima, i risultati dell’autopsia sul corpo della giovane, la “personalità incline al delitto” di Pietro, la permanenza in carcere, il sequestro della sua auto e il successivo ritrovamento di sangue, fino alla possibile lite avvenuta il giorno stesso della morte durante una presunta festa tra amici. Pietro Morreale è stato pure abbandonato dai suoi avvocati difensori, Giuseppe Di Cesare e Angela Barillaro, i quali hanno deciso di rinunciare al mandato difensivo. Al posto loro è stato nominato l’avvocato Gaetano Giunta del Foro di Catania, al momento rimasto l’unico a difendere l’accusato dopo il forfait (secondo quanto riportato dai colleghi del Giornale di Sicilia) di Raffaele Bonsignore.
L’autopsia effettuata sul corpo di Roberta ha lasciato però molti dubbi sulle dinamiche della morte. Escluso lo strangolamento, si pensa che la ragazza possa essere stata stordita prima di essere data alle fiamme. Un’altra ipotesi ben più agghiacciante riguarderebbe il possibile scenario in cui l’assassino avrebbe bruciato Roberta da viva. Intanto che le indagini vanno avanti Pietro resta in carcere e, secondo quanto scritto dai colleghi di Repubblica, avrebbe cercato di dare fuoco alla sua cella. Sembrerebbe infatti che un mozzicone di sigaretta abbia tentato di bruciare un rotolo di carta igienica. Fortunatamente, l’intervento degli agenti avrebbe impedito il divampare delle fiamme e le possibili conseguenze che sarebbero potute capitare a Pietro e agli altri detenuti. Solo fumo e tanta paura.
Al momento non ci sono spiegazioni per il gesto estremo del giovane accusato di omicidio e occultamento di cadavere. Si pensa a un gesto di protesta, dato che egli continua a professarsi innocente. Oppure a un ennesimo sfregio contro Roberta; un atto, quello di bruciare, che richiamerebbe proprio gli ultimi istanti di vita della giovane, probabilmente arsa mentre era priva di sensi o già morta.
Oggi, a Caccamo, verranno comunque celebrati i funerali di Roberta Siragusa. Una vittima della quale si deve conoscere con certezza il suo carnefice, oppure, chissà, i suoi carnefici. Secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, le celebrazioni avranno luogo alle 11 nella chiesa Santissima Annunziata di Caccamo. A officiare la cerimonia l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice.
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