Omicidio Falsomiele: alla base del delitto forse un litigio sul consumo d’acqua

Omicidio Falsomiele: alla base del delitto forse un litigio sul consumo d’acqua

PALERMO – Un diverbio nato per il consumo dell’acqua. Potrebbe essere questo il movente che ha spinto i coniugi Gregoli ad uccidere Vincenzo Bontà e Giuseppe Vela.

Gli inquirenti stanno cercando informazioni importanti per risolvere il caso dell’omicidio in via Falsomiele. All’opera anche i funzionari dell’Amap, l’azienda che gestisce il servizio idrico della città.

Secondo alcune ipotesi, infatti, il luogo di incontro non sarebbe stato casuale: Bontà avrebbe voluto discutere con i vicini di terreno alcune probabili anomalie nel suo contatore d’acqua. In sintesi, il sospetto era che Carlo Gregoli e Adele Velardo avessero apportato delle modifiche alle tubature “rubandogli” l’acqua. 

I sospetti di Bontà erano avallati dalle affermazioni di Vela che si occupava della cura del terreno e si rendeva conto che qualcosa nei rilievi del contatore non quadrava.

Ecco perché gli investigatori hanno richiesto l’intervento dell’Amap, che sta controllando minuziosamente i contatori e le tubature per verificare l’esistenza di manomissioni.

Questa è la più probabile per tanti fattori contingenti, ma resta pur sempre un’ipotesi.