BELMONTE MEZZAGNO – Proseguono senza sosta le indagini sull’omicidio del commercialista 49enne Antonino Di Liberto, assassinato tre giorni fa a Belmonte Mezzagno, in provincia di Palermo.
Dalle ultime informazione è emerso che sarebbero due i killer che avrebbero sparato al 49enne. Gli investigatori parlano, infatti, di due armi utilizzate.
Si tratterebbe di una pistola con la quale sono stati sparati quattro colpi che avrebbero mandato in frantumi il parabrezza dell’auto guidata dalla vittima.
L’altra arma sarebbe un fucile dal quale sono partiti due colpi contro il finestrino.
Dopo una prima ipotesi dell’ombra della mafia dietro questa esecuzione, le indagini hanno preso in considerazione i due studi del commercialista.
Secondo i militari, il 49enne, fratello dell’ex sindaco del paese Pietro e cugino del boss Filippo Bisconti, conosceva chi lo ha ucciso.
Quando sono arrivati i carabinieri hanno trovato la macchina ancora accesa. Trattandosi di un mezzo con le marce automatiche, questo ha indotto gli inquirenti a pensare che l’uomo avesse frenato e che avesse parlato con qualcuno.
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