PALERMO – A distanza di tre anni sono ancora tanti gli aspetti da chiarire in merito la morte di Aldo Naro, il 25enne medico ucciso la sera del 14 febbraio 2015 nella discoteca Goa del capoluogo siciliano.
A chiederselo sono principalmente i familiari della vittima che non si ritengono soddisfatti della conclusione delle indagini che hanno portato alla condanna a 10 anni di Andrea Balsamo, ritenuto dai giudici come unico responsabile dei fatti.
Il giovane, all’epoca, aveva 17 anni e lavorava come buttafuori nella discoteca. Secondo la ricostruzione di quanto accaduto, il ragazzo avrebbe colpito Aldo Naro con un calcio alla nuca e ciò sarebbe bastato per toglierli la vita. Una versione che non convince del tutto i parenti del medico.
I familiari hanno pubblicato un post di protesta su Facebook includendo, inoltre, le foto mai viste prima dell’autopsia del giovane ed elencando tutte le gravi lesioni riscontrate sul corpo.
“Davvero – scrivono i familiari – un solo calcio sferrato da un unico soggetto ad una persona che si trova a terra può provocare tutte le lesioni descritte? Se così non fosse, chi ha provocato tutte le altre? E pertanto, chi sono gli altri assassini di Aldo? Perché questo fondamentale aspetto della vicenda non è stato approfondito?“.
I parenti inoltre contestano l’assenza delle “foto del ventre, dei genitali e della parte frontale e interna delle cosce della vittima. Inspiegabilmente, non è stato effettuato alcun esame radiologico, e nessuna Tac a parte quella del cranio“.