Niente lavoro agile per i dipendenti della Regione Siciliana. Sindacati: “Trattati come carne da macello”

Niente lavoro agile per i dipendenti della Regione Siciliana. Sindacati: “Trattati come carne da macello”

PALERMO – Nella tarda serata di ieri, in ambienti sindacali e della stessa Amministrazione regionale siciliana, si auspicava che, con la firma dell’ennesimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per la lotta alla diffusione del Covid-19, già a partire dalla mattinata di oggi, fossero resi esecutivi gli atti necessari per consentire al personale regionale, non assimilabile a servizi essenziali, di rimanere al proprio domicilio avviando la pratica del tele-lavoro o lavoro agile.

Purtroppo non è bastato questo ulteriore dispositivo urgente da parte del Presidente Conte per
rendere consapevole taluna dirigenza generale siciliana” – tuonato i sindacati – che, ancora oggi, “gioca a fare ‘l’azzeccagarbugli’ di turno sulla pelle e sulla salute dei lavoratori con il rischio di contribuire all’espansione del contagio“.

In molti casi, inoltre, anche in presenza di precise disposizioni dei Dirigenti Generali, “i Dirigenti delle strutture intermedie, si attardano e ne ostacolano l’attuazione, rendendosi di fatto responsabili di una violazione delle norme che non esiteremo a denunciare nelle sedi competenti“.

I sopra citati ‘azzeccagarbugli’, dimenticano evidentemente che, in questo periodo di emergenza ‘il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni’. Questo significa che non occorre alcuna istanza da parte dei dipendenti. Al contrario, occorrerebbe un provvedimento espresso e motivato per assegnare dipendenti ad attività che richiedono la presenza in ufficio“.

A questa grave situazione va aggiunto anche l’intempestivo e inopportuno cambio al vertice del
Dipartimento regionale Lavoro che, visto il momento e l’insediamento del nuovo dirigente generale che non è ancora nel pieno esercizio delle funzioni, ha fatto ripiombare l’intero settore nell’immobilismo totale.

I dipendenti regionali, degli enti e società a essa collegata, hanno diritto alla salvaguardia della propria salute e di quella delle proprie famiglie al pari di tute le famiglie italiane – dichiarano i sindacati Cobas/Codir, Sadirs, Cgil-Fp, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Ugl-Fnaè inaccettabile che sulla loro incolumità pesi l’incompetenza e l’inadeguatezza di taluna dirigenza che offende l’intera burocrazia regionale, compresa quella parte che, invece, emana, con coscienza e competenza, le proprie direttive conseguenziali”.

Al fine di scardinare, poi, questo stato di stallo e mettere di fronte al fatto compiuto tutti quei dirigenti ‘temporeggiatori’ e inadempienti, distribuiremo a tutti i lavoratori, nella giornata di oggi, un modello con il quale comunicheranno di essere a disposizione dell’Amministrazione presso il proprio domicilio”.

Nel contempo, visto il lungo lasso di tempo intercorso con numerose diffide presentate in alcuni pezzi d’Amministrazione senza che abbiano prodotto risultati – concludono le segreterie dei sindacati dei regionali – ci vediamo costretti, senza ulteriori indugi, nell’interesse primario della salute pubblica, a presentare immediatamente circostanziate denunce alle autorità sanitarie, ai prefetti e alle Procure della Repubblica competente esercitando anche una attenta attività di vigilanza sulla salubrità e sulla sanificazione degli uffici regionali nonché sulle valutazioni ai fini economici di tutti quei dirigenti generali compartecipi di questa grave impasse”.

Mentre scriviamo, infine, come una sorta di triste conferma dei pericoli gravissimi da tanti giorni denunciati, arriva notizia della morte del Direttore del Parco Archeologico di Siracusa entrato in contatto, nei giorni scorsi, con dei visitatori risultati successivamente positivi al Coronavirus”.

Immagine di repertorio