Minacce ed estorsione alle sorelle Napoli: in manette tre uomini

TERMINI IMERESE – La Procura della Repubblica di Termini Imerese, nel Palermitano, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di Simone La Barbera detto “Il Lungo”, Antonino Tantillo detto Nenè e Liborio Tavolacci.

I tre sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di tentata estorsione ai danni delle sorelle Irene, Gioacchina e Marianna Napoli e Gina La Barbera, vittime tra l’altro di ripetute violenze e minacce finalizzate a cedere la proprietà o la gestione della propria azienda agricola.

La indagini furono avviate nel 2015 e hanno accertato il taglio della recinzione di protezione dell’azienda agricola delle donne, allo scopo di introdurre animali di diversa specie per danneggiare il raccolto. Oltre a ciò sono stati appurati anche i danni al lucchetto del loro casolare di campagna e l’uccisione di due cani.

Nel dicembre del 1998 Tantillo fece un vero e proprio agguato a Irene e Gioacchina Napoli, ostruendo il passaggio dell’automobile nella quale loro viaggiavano. Appena sono scese ha cominciato a scagliare contro di loro delle pietre.

Ma, Epifanio Mastropaolo ha convinto le donne a non denunciare Tantillo e le ha portate dal mafioso Nicola La Barbera, detto Don Cola, che ha ordinato lo stop alle attività di invasione dei terreni delle Napoli.

Quando il boss morì, i danneggiamenti ricominciarono e i tre uomini arrestati facevano entrare nei terreni delle donne i loro animali e quelli di proprietà dell’istituto zootecnico Giardinello attraverso il taglio delle recinzioni.

Così Simone La Barbera cominciò a mettere pressione alle Napoli affinché cedessero la loro proprietà o la facessero gestire a terzi. Le donne ripresero a denunciare i tre, ma Liborio Tavolacci costrinse le Napoli a ritirare la denuncia affinché affidassero la gestione al fratello Luciano Tavolacci.

La Procura della Repubblica di Termini Imerese, dopo le prime denunce, ha potuto accertare la tentata estorsione chiedendo l’archiviazione. Successivamente le indagini sono state riaperte dopo la denuncia di Simone La Barbera per calunnia contro le sorelle Napoli, che attraverso della intercettazioni ha portato ad appurare la colpevolezza dei tre uomini.

Immagine di repertorio

Redazione

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