SICILIA – Proseguono senza sosta le indagini degli inquirenti per far luce sugli autori delle minacce di morte rivolte al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, legate a un ordigno collegato lungo la ferrovia Catania-Militello, paese natale del governatore.
Questa mattina, infatti, il Governatore è stato ascoltato per circa 2 ore dal procuratore della Repubblica del Tribunale di Caltagirone, Giuseppe Verzera, che al momento si occupa del coordinamento delle indagini. Il magistrato, inoltre, attualmente sta verificando se le attività dell’attuale Governo regionale possano essere ricondotte all’origine del grave atto intimidatorio.
Durante le indagini, i militari hanno trovato un biglietto vicino all’ordigno dove si fa cenno ai gelesi, agli americani e al 5G, materia che però esula dalle competenze della Regione. La procura, in ogni caso, non tralascia nessuna ipotesi.
Intanto, su disposizione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, convocato dal prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, è stato potenziato il servizio di vigilanza alle abitazioni di Musumeci di Catania e Militello e disposta una rete di video sorveglianza.
Negli scorsi giorni numerosi i gesti di solidarietà verso il presidente della Regione, anche da parte del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che ha voluto telefonare al governatore, assicurando ogni attenzione da parte delle forze dell’ordine.