PALERMO – Riflettori ancora puntati sulla questione migranti. A tal proposito, proprio oggi è stata effettuata “un’attività di controllo delle autorità marittime italiane a bordo della Sea-Watch 4“, quest’ultima ancora al largo di Palermo. Quanto accaduto oggi è annunciato dalle organizzazioni no-profit Medici Senza Frontiere e Sea Watch tramite un comunicato congiunto.
Nella nota si legge: “Non occorre attendere l’esito dell’ispezione per ipotizzare la possibilità che la Sea Watch 4 venga sottoposta a fermo amministrativo con le autorità italiane che da un anno ormai utilizzano strumentalmente questi controlli tecnici per bloccare le navi umanitarie impegnate nel soccorso in mare?”.
Proseguendo la nota: “Finale scontato. Improbabile riuscire a ripartire. Ci troviamo presumibilmente di fronte all’ennesimo finale scontato. Con i controlli portuali in corso sulla Sea Watch 4 sappiamo che è improbabile riprendere il mare”.
Si tratterebbe della quinta nave umanitaria che, in 5 mesi, starebbe rischiando di “rimanere bloccata a causa di tecnicismi usati come pretesto per impedire di salvare vite in mare”.
Infine, un palese sentimento di rabbia emerge dalla stessa nota: “Le autorità italiane addurranno complicate relazioni tecniche e sosterranno che siamo stati noi a infrangere la legge. Le vere motivazioni del fermo della nave saranno ancora una volta offuscate da complicate relazioni tecniche, interpretazioni strumentali del diritto marittimo o rilievi amministrativi di varia natura, mentre l’unico e vero obiettivo rimane quello di impedire alle navi umanitarie di soccorrere persone in mare. Perché nonostante le proclamate dichiarazioni d’intenti, la verità è chiara: nel caso delle frontiere europee, alcune vite semplicemente non contano“.
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