PALERMO – Si tratta della prima uscita dagli arresti domiciliari per l’ex presidente di Confcommercio Palermo ed ex vicepresidente di Gesap, Roberto Helg.
L’uomo, arrestato il 3 marzo scorso mentre intascava una tangente da 100 mila euro nel suo ufficio della Confcommercio per rinnovare la concessione, senza aumenti di canone, di uno spazio commerciale dell’aeroporto di Palermo al pasticciere Santi Palazzolo, si è presentato stamattina, insieme al suo avvocato, Giovanni Di Benedetto, al Palazzo di Giustizia di Palermo per la prima udienza davanti al gip, Daniela Cardamone.
La procura di Palermo, con Francesco Lo Voi, che coordina l’inchiesta sulla tangente, aveva chiesto il rito immediato ma alla fine è stata accolta la richiesta della difesa del giudizio abbreviato.
Le registrazioni fatte dell’imprenditore mentre Helg gli chiedeva i soldi della tangente non hanno lasciato spazio a dubbi.
“Proprio nella veste di rappresentante Gesap, Helg ha chiesto e ottenuto il pagamento di una somma di denaro di 100 mila euro a un esercente del settore della ristorazione, affittuario di uno degli spazi commerciali dell’aeroporto, il quale si era rivolto a lui per ottenere la proroga triennale del contratto a condizioni favorevoli” spiegano gli investigatori.
Sempre secondo gli investigatori si tratta della “classica sequenza estorsiva consistente nella prospettazione, da parte di Helg, della difficoltà dell’operazione di rinnovo se non supportata dal suo prezioso intervento e, da parte del commerciante, nell’adesione all’illecito pagamento” per il quale Helg “ha preteso, oltre alla consegna di una somma in contanti di 50 mila euro, l’impegno da parte del commerciante alla corresponsione rateale di 10 mila euro al mese con il contestuale rilascio, in funzione di garanzia dell’impegno, di un assegno in bianco”.
Durante l’interrogatorio di garanzia, l’uomo ha dovuto cedere all’evidenza affermando di avere chiesto la tangente “per la prima volta” a causa “delle difficoltà economiche” in cui versava, per un’ipoteca sulla casa e il fallimento dell’impresa che presiedeva.
Oltre a Roberto Helg, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati anche l’ex direttore generale della Gesap, Carmelo Scelta in quanto, anch’egli, implicato nella vicenda.
Secondo l’imprenditore Santi Palazzolo, infatti, sarebbe stato proprio Scelta ad avergli consigliato di rivolgersi a Helg.
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