PARTINICO – Aveva appena finito di caricare su un furgone Ducato i sacchi pieni di hashish. Una tonnellata di droga consegnata dai corrieri in una stazione di servizio lungo la strada statale 113. Si tratta di Giovanni Vitale, che però non ha nessuna parentela con l’omonima famiglia di Partinico, in provincia di Palermo.
Poche decine di metri più avanti, l’uomo si è trovato davanti l’alt dei finanziari del Goa del nucleo di polizia economica e finanziaria, al quale non ha opposto resistenza. Il suo nome richiama subito la storica e potente famiglia mafiosa, ma nel suo caso è solo omonimia.
Un mese fa, però, i finanzieri del gruppo “Pronto impiego” stavano pedinando per le strade di Partinico Antonia Vitale, lei stavolta parente, ovvero sorella del capomafia Vito Vitale. La donna boss, condannata nel 2004, nascondeva in macchina 38 dosi di cocaina.
Partinico si conferma crocevia dei traffici di droga. La consegna dell’hashish custodito dentro sacchi di juta è avvenuta in pieno pomeriggio.
Adesso tocca ai pubblici ministeri di Palermo indagare per risalire alla catena e dare un nome ai grossisti e ai corrieri. Molto probabilmente il carico di stupefacenti ha attraversato tutta l’Italia per giungere fino in Sicilia.
Da capire anche se Vitale lavori per conto proprio o se sia il termine di un’organizzazione più complessa. Quest’ultima è l’ipotesi più accreditata vista la quantità di droga sequestrata.