PALERMO – “Aggredire i patrimoni dei mafiosi è uno degli obiettivi della lotta alla mafia. Forse il più importante. I mafiosi non hanno paura degli arresti, ma di avere sequestrati e confiscati i beni. Del resto le loro attività illecite sono tese a fare soldi e arricchirsi. Più soldi, più potere“.
“La nostra azione deve essere più improntata all’aggressione dei tesori di cosa nostra. Solo così riusciremo a dare sostanza alle parole di Giovanni Falcone: ‘La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine’“.
Sono queste le parole che il Questore di Palermo Leopoldo Laricchia ha utilizzato per commentare il lavoro dello Sco e della squadra mobile di Palermo con il quale è stato possibile sequestrare beni per 2 milioni di euro agli esponenti del mandamento di Passo di Rigano con al vertice la famiglia Inzerillo.
Si è partiti dall’ordinanza d’arresto e si è arrivati a mettere le mani sui beni del mandamento. “Con questo provvedimento di sequestro si è chiuso un primo cerchio nel mandamento di Passo di Rigano. Si è dato un colpo all’economia di una delle famiglie di Palermo che ha legami con gli Stati Uniti – aggiunge il questore Laricchia – Certo il lavoro prosegue anche in quella zona”.
“Oggi è stato sequestrata un’azienda nel cuore del quartiere che era diventata ritrovo per i summit dove si decidevano gli affari e i crimini mafiosi” conclude Laricchia.
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