BAGHERIA – La Polizia di Stato ha arrestato quattro soggetti: un 53enne ed altri tre giovani di 30, 27 e 21 anni, tutti indiziati del furto aggravato in una abitazione in provincia di Palermo.
Nei loro confronti, nei giorni scorsi, è stato eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere, disposto dal gip del Tribunale di Termini Imerese.
La misura, nei confronti dei quattro, giunge a conclusione di un’attività di indagine avviata dai poliziotti del Commissariato di Polizia di Stato di Bagheria, competente territorialmente, a seguito di denuncia di furto presentata dalla vittima la mattina dello scorso 21 agosto.
Nella circostanza gli agenti, intervenuti per una segnalazione di furto consumato hanno appreso dalla vittima che, tra le ore 6 e le ore 7 circa di quella stessa mattina, ignoti si erano introdotti all’interno della sua abitazione presumibilmente attraverso un’imposta della cucina lasciata aperta dallo stesso, prima di uscire di casa.
L’uomo ha aggiunto che alle 6 di quel giorno, un suo conoscente, con cui in precedenza aveva concordato un appuntamento, era passato a prenderlo per andare a visionare alcuni appezzamenti di terreno a cui era interessato per un eventuale futuro acquisto. Al suo rientro a casa, dopo circa un’ora, la vittima ha scoperto che la sua abitazione era stata messa a soqquadro constatando la mancanza di denaro contante pari a circa 200mila euro, di un orologio di valore e di una pistola “Beretta” calibro 7.65, regolarmente detenuta, completa di caricatore rifornito con 7 cartucce.
Le serrate attività di indagine avviate dagli agenti della squadra investigativa del Commissariato di Polizia di Stato Bagheria hanno consentito di chiudere il cerchio su un episodio delittuoso a soli quattro giorni dal suo compimento e di ottenere importanti riscontri investigativi in ordine alla responsabilità dei quattro soggetti.
Fondamentale per la ricostruzione dei fatti e per l’individuazione dei presunti autori dell’ingente furto, sono state, oltre che la profonda conoscenza del territorio degli investigatori, le immagini dei sistemi di video sorveglianza presenti in zona.
La visione delle registrazioni dei numerosi dispositivi digitali di vigilanza, hanno restituito un quadro indiziario secondo cui sembrerebbe che a organizzare e pianificare tutte le fasi del furto, sarebbe stato proprio il 53enne, conoscente della vittima, che la mattina incriminata era andato in macchina a prenderlo fin sotto casa, per poi allontanarsi in sua compagnia per il tempo necessario affinché i presunti complici, in attesa e poco distanti dall’abitazione della vittima, avessero il tempo di svaligiare l’abitazione e fuggire indisturbati.
Infatti, le telecamere presenti in zona, visionate dagli agenti, hanno registrato i movimenti di tre soggetti che appiedati, dopo aver visto andare via i due, si sono diretti nell’abitazione della vittima e con una scala in legno, di quelle utilizzate in agricoltura, hanno fatto accesso al primo piano dell’immobile facendovi accesso da una finestra rimasta aperta, dopo poco li si è visti uscire con un borsone policromo.
Gli investigatori, con un lavoro attento e scrupoloso, riuscendo a mappare la via di fuga dei tre soggetti, non solo sono riusciti ad estrapolare i frame che immortalavano i loro volti, ma hanno individuato il mezzo, un furgone cassonato (con all’interno del cassone la scala utilizzata per accedere all’immobile della vittima), da loro utilizzato per fuggire che, dagli accertamenti effettuati, è risultato essere nella disponibilità del 53enne che si era allontanato con il derubato.
Ritenendo quest’ultimo, sodale con gli autori materiali del furto, i poliziotti hanno effettuato una perquisizione all’interno di locali nella disponibilità del 53enne, e la visione delle immagini di video sorveglianza interne, risalenti alla mattina del furto, hanno consentito di scandire tutte le fasi del piano criminoso, dalla sua pianificazione al suo epilogo.
Nell’immediatezza dei fatti all’interno di quei locali gli agenti hanno rinvenuto e posto sotto sequestro denaro contante pari a 800 euro.
Altri 60.000 euro sono stati inoltre rinvenuti e posti sotto sequestro, nell’abitazione di un altro dei presunti complici.
Alla luce dei riscontri investigativi emersi nei confronti dei quattro soggetti è stato eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere, disposto dal gip del Tribunale di Termini Imerese.
(Giova precisare che gli odierni destinatari di misura restrittiva, sono, allo stato, indiziati in merito ai reati contestati e che la loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza)