PALERMO – Oggi il giorno della sentenza sul caso Open Arms, con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti soccorsi dalla ong spagnola Open Arms.
L’episodio risale all’agosto del 2019 quando il leader della Lega, allora ministro dell’Interno, impedì lo sbarco in Italia di migranti per 19 giorni. La procura di Palermo chiede una pena detentiva di sei anni e un milione di euro di multa.
Restate aggiornati per seguire l’intero processo.
11.30 – Entrati in camera di consiglio i giudici della seconda sezione penale di Palermo: presidente Roberto Murgia, a latere Andrea Innocenti ed Elisabetta Villa. La procura ha chiesto sei anni di carcere, la difesa l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Murgia, al termine della controreplica dell’avvocata Giulia Bongiorno ha detto che la sentenza arriverà non prima delle 18.
11:10 – Finita la pausa, la parola è passata all’avvocato Giulia Bongiorno, che difende Salvini: “Ascoltando il pm mi viene in mente l’illuminazione delle tessere dei mosaici del duomo di Monreale. Una splendida illuminazione che valorizza le singole tessere. Attenzione però che se si illumina la singola tessera si perde il quadro generale. Ci sono errori del pm sulle modalità di sbarco dei minori e sulla redistribuzione europea dei migranti. In questo caso la procedura si perfeziona fino a quando non c’è accordo sulle quote per ogni singolo Stato”.
10:45 – Le repliche della Procura sono state affidate alla pm Marzia Sabella: “La difesa di Matteo Salvini ha fornito nella memoria depositata una lettura non in linea con le risultanze probatorie. Si sostiene che l’autorizzazione allo sbarco dei minori non competeva al ministro ma alla prefettura, viene desunto da due esami testimoniali. Peccato che lo stesso prefetto di Agrigento di allora, Caputo, ha dichiarato in aula che l’autorizzazione allo sbarco provenisse dal ministro. Peccato che è lo stesso imputato a sostenere la competenza sui minori. I minori non erano più alla frontiera ma in acque nazionali, quindi avevano diritto a sbarcare. Inoltre, si omette di dire che il Tribunale di Catania ha trattato la questione dei tempi dello sbarco dei minori e non del diritto”.
10:18 – In un’aula bunker strapiena suona la campanella. Entra il collegio della seconda sezione del tribunale di Palermo: presidente Roberto Murgia, giudici a latere Andrea Innocenti ed Elisabetta Villa. Loro hanno condotto 24 udienze in tre anni di processo. Ventisette le parti civili costituite, 45 i testimoni ascoltati. Il presidente Murgia ha disposto che in aula non vengano fatte fotografie né video. Per questa ragione, fotografi e cameraman sono rimasti fuori dell’aula bunker che si trova annessa al complesso penitenziario di Pagliarelli.
10:16 – C’è anche il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, tra il pubblico nella saletta dell’aula bunker – affollata da pubblico e giornalisti – del carcere Pagliarelli dove a breve comincerà l’udienza del processo Open Arms, con Matteo Salvini imputato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito lo sbarco di 147 migranti a Lampedusa e per il quale il pm ha chiesto la condanna a 6 anni. «Sono qui perché sono amico di Matteo Salvini per dargli la mia vicinanza e la mia solidarietà in questo momento», dice Valditara all’Ansa.
10:02- “Io sono uno che spera sempre che nessuno venga condannato, sempre che non ci siano evidenti motivi di colpevolezza. Preferisco battere gli avversari sulle idee”, ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi a “Mattino cinque”. “Open Arms – ha aggiunto – è un po’ diversa, lì c’era una legge e Salvini ha rivendicato il diritto di fare diversamente per interesse nazionale. Decideranno i magistrati. Se sarà considerato innocente Salvini sarà contento e dirà che ha vinto, se sarà considerato colpevole farà la vittima. Dimettersi? Ma no, uno è colpevole con sentenza passata in giudicato”.
09:49 – Anche i rappresentanti dell’accusa sono arrivati nell’aula bunker di Pagliarelli. All’udienza del 14 settembre hanno chiesto 6 anni di carcere per il ministro Salvini. «Nell’agosto 2019 – hanno detto nel corso della requisitoria – Salvini aveva l’obbligo di rilasciare senza indugio alla nave Open Arms il place of safety, il porto sicuro, per 147 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia. Invece, lasciandoli a bordo agì intenzionalmente e consapevolmente in spregio delle regole». I pubblici ministeri hanno consegnato ai giudici una memoria di 237 pagine per ribadire le loro accuse.
09:45 – “Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto, ho mantenuto le promesse fatte, ho contrastato l’immigrazione di massa. Qualunque sia la sentenza per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di avere difeso il mio Paese. Rifarei e rifarò tutto quello che ho fatto e sono felice delle dimostrazioni di affetto che tantissimi italiani mi stanno portando”.
“Entro in aula orgoglioso del mio lavoro. Non mollerò assolutamente“. Così Matteo Salvini prima di entrare nell’aula bunker del carcere Pagliarelli per l’udienza del processo.
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