PALERMO – Giovanni Brusca chiede i domiciliari, la Procura Generale della Cassazione di no con una requisitoria scritta in risposta alla richiesta avanzata dall’avvocato del mafioso.
L’uomo, noto come “u scannacristiani“, si trova nel carcere di Rebibbia per la strage di Capaci e altri reati. Durante l’attentato del 23 maggio del 1992, rimasero uccisi il magistrato Giovanni Falcone, la moglie e tre uomini della scorta. Le vittime rimasero uccise a seguito di un attacco dinamitardo senza precedenti.
L’udienza si è tenuta questa mattina a porte chiuse, senza la presenza dei legali che hanno mandato delle memorie scritte. Il verdetto della Suprema Corte è atteso per domani.
Intanto sulla richiesta del legale del boss mafioso, collaboratore di giustizia che in passato si è attribuito 150 omicidi, si è espressa Maria Falcone: “Fermo restando l’assoluto rispetto per le decisioni che prenderà la Cassazione, voglio ricordare che i magistrati si sono già espressi negativamente due volte sulla richiesta di domiciliari presentata dai legali di Giovanni Brusca“.
Fonte foto: Ansa