PALERMO – La DIA di Palermo ha sequestrato e confiscato il patrimonio di Francesco Zummo, imprenditore edile del luogo, su cui aveva puntato l’attenzione anche il giudice Falcone.
Si tratta di una somma di diversi milioni di euro, undici società, centinaia di conti correnti, ville, aziende agricole e terreni siti nel Palermitano, cinque complessi residenziali nell’area di Siena.
Zummo è noto per i rapporti di stampo mafioso che durante la sua vita ha intrattenuto con personaggi quali Vito Ciancimino, esponente mafioso molto conosciuto anche per la gestione del “sacco di Palermo“, di cui era membro lo stesso Zummo. Si tratta di una situazione che affonda le sue radici tra gli anni Sessanta e Settanta, quando Zummo realizzò oltre 2.500 immobili. Falcone dunque ci aveva visto lungo su questa realtà.
Dopo anni e anni tra processi, rinvii, accuse e assoluzioni in parte, si arriva alla svolta. La Corte d’Appello non ha dubbi sulla rete di complicità in cui era ben “intrecciato” anche Zummo.
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