Mafia e massoneria: restano in carcere i 7 arrestati, tra loro anche un funzionario regionale

PALERMO – Sono stati tutti convalidati i fermi del blitz contro la famiglia mafiosa di Licata messo a segno all’alba di mercoledì dai carabinieri del Ros.

Restano così in carcere i sei mafiosi e il funzionario regionale finiti in manette al culmine delle indagini che avrebbero portato alla luce il legame tra la famiglia di Cosa nostra dell’Agrigentino e alcune logge massoniche di Palermo e Agrigento.

Custodia cautelare in carcere, dunque, confermata per Giovanni Lauria di 79 anni, Vito Lauria (figlio di Giovanni) di 49 anni, Angelo Lauria di 45 anni, Giacomo Casa di 65 anni, Giovanni Mugnos di 53 anni e di Raimondo Semprevivo di 47 anni.

Il giudice per le indagini preliminari di Palermo, Maria Cristina Sala, ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare della detenzione in carcere anche per Lucio Lutri, il funzionario regionale dell’Assessorato all’Energia, maestro venerabile della loggia massonica “Pensiero e Azione”, considerato l’uomo cardine per gli scambi fra boss e “fratelli”. L’accusa per Lutri è di concorso esterno in associazione mafiosa.

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