CARINI – È finito in manette Giovanni Palazzolo, imprenditore 68enne ritenuto organico alla famiglia mafiosa di Carini (Palermo). L’uomo avrebbe negli anni curato gli interessi del boss Salvatore Lo Piccolo.
L’operazione “Nemesi”
La misura è stata eseguita dalla Direzione Investigativa Antimafia, su richiesta della Dda guidata dal procuratore Maurizio de Lucia. L’indagine, denominata “Nemesi” ha impiegato due anni per poter essere portata al termine. L’operazione ha permesso di scovare gravi indizi di colpevolezza a carico dell’imprenditore.
Le accuse
L’indagato, accusato tra l’altro di associazione mafiosa e riciclaggio, avrebbe partecipato a riunioni strategiche del clan, avrebbe assicurato assistenza al capo mafia allora latitante Salvatore Lo Piccolo, riscosso il denaro frutto delle attività estorsive, reimpiegandolo e riciclandolo, e garantito continui e costanti contatti occulti con l’amministrazione e gli uffici comunale di Carini.
A carico dell’imprenditore anche le dichiarazioni di collaboratori di giustizia già in passato ritenuti importanti esponenti della famiglia mafiosa di Carini.
Un sottoufficiale coinvolto
Nell’inchiesta è spuntata fuori anche la figura di un luogotenente della guardia di finanza, accusato per rivelazione di segreti d’ufficio. Il sottoufficiale avrebbe infatti rivelato a Palazzolo l’esistenza di un procedimento aperto sulla sua impresa, la Trinacria Immobiliare, a seguito di una richiesta di informazioni avanzata dalle Fiamme di Modena.