PALERMO – “Paolo Borsellino negli ultimi tempi si occupava solo di ‘mafia-appalti’. Perché l’archiviazione? Non sarebbe stato meglio continuare le indagini? Questo è un dossier che avremmo voluto portare avanti“, ha dichiarato il generale dei carabinieri Mario Mori.
Insieme al colonnello dei carabinieri del Ros Giuseppe De Donno, ha scritto il volume “La verità sul dossier mafia-appalti – Storie, contenuti, opposizioni all’indagine che avrebbe potuto cambiare l’Italia“, presentato alla rassegna culturale Isola del libro Trasimeno.
Le parole di Mario Mori
“Abbiamo pubblicato questo libro – ha affermato Mori – dopo aver ottenuto quella che consideravamo la conclusione della nostra vicenda giudiziaria, cioè l’assoluzione nel processo sulla trattativa Stato-mafia. L’assoluzione definitiva doveva chiudere ogni altro problema giudiziario e penale. Il libro racconta la nostra storia a Palermo, i nostri rapporti con alcuni magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e con altri come Pietro Giammanco. Il tribunale di Caltanissetta, nel processo Borsellino quater, ha indicato che l’interesse di Borsellino per ‘mafia-appalti’ è stato la causa della sua morte. Per questo, riteniamo di avere il diritto di parlare di questo dossier e di considerarlo una delle cause dei nostri problemi in Sicilia e, soprattutto, della morte del magistrato. Perché archiviarlo?”
Le parole di Giuseppe De Donno
“Il libro – ha aggiunto De Donno – racconta una storia lunga, dal 1989 al 1993, e abbiamo deciso di raccontarla senza tagli e senza omissis per fornire un contributo di valutazione su ciò che è accaduto in quei 57 giorni a Palermo. Probabilmente, come ha detto la Corte d’assise di Caltanissetta, questo dossier è alla base della strage di Via D’Amelio.“