10 indagati nel Palermitano: 9 in carcere e un ex carabiniere ai domiciliari

10 indagati nel Palermitano: 9 in carcere e un ex carabiniere ai domiciliari

PALERMO – Oggi, in provincia di Palermo, I militari della Compagnia di Termini Imerese hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale del Riesame di Palermo, a seguito di ricorso della locale Direzione Distrettuale Antimafia avverso il provvedimento emesso dal GIP presso il medesimo Tribunale in data 26 maggio 2016, nei confronti di 10 indagati (di cui 9 sottoposti alla custodia in carcere e 1 agli arresti domiciliari), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dall’agevolazione delle attività illecite dei sodalizi mafiosi.

L’esecuzione della citata misura è stata disposta a seguito del rigetto da parte della Corte di Cassazione dei ricorsi presentati dagli indagati in opposizione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale Distrettuale del Riesame di Palermo.

Tra i destinatari della misura figura Giuseppe Libreri, considerato il capo della famiglia mafiosa di Termini Imerese con il ruolo di coordinatore degli affari illeciti degli affiliati, in particolare nel settore delle estorsioni. Egli ha assolto alle funzioni direttive in posizione di reggente occulto facendo esporre gli altri sodali nello svolgimento dell’attività criminosa al fine di non attirare su di sé l’attenzione delle Forze di Polizia.

LIBRERI Giuseppe

Un duro colpo è stato inferto alla famiglia mafiosa di Caccamo atteso che, con l’operazione odierna, sono stati tratti in arresto 4 indagati; nello specifico si tratta di Salvatore Sampognaro, avente funzioni direttive nella compagine mafiosa, secondo le indicazioni fornite dal capo cosca Diego Guzzino, già arrestato nell’operazione del 31 maggio 2016.

SAMPOGNARO SALVATORE

Con Sampognaro sono stati arrestati Loreto Di Chiara, Vincenzo Medica e Nicasio Salerno ritenuti i “soldati” della locale famiglia mafiosa, alle dirette dipendenze dei capi cosca per la commissione delle attività illecite.

arresti palermo

In manette anche Riccardo Giuffrè, organico alla famiglia di Cerda e nominato dal capo cosca Stefano Contino, referente mafioso per Caltavuturo.

GIUFFRE' RICCARDO

L’operazione, nell’ambito della quale sono già state tratte in arresto complessivamente 38 persone (per un totale di 80 soggetti ai quali è già stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari), ha consentito, tra l’altro, di:

  • definire gli organigrammi e gli interessi di cosa nostra nella parte orientale della provincia di Palermo, documentando, in particolare, la riorganizzazione territoriale dei due storici mandamenti mafiosi di “Trabia” e “San Mauro Castelverde”, con l’individuazione dei vertici (capi mandamento e reggenti delle famiglie) e degli assetti delle organizzazioni mafiose;
  • accertare le responsabilità dei prevenuti in ordine a numerosi episodi estortivi ai danni di imprenditori e commercianti, vittime in più circostanze di atti intimidatori e danneggiamenti. L’ordinanza di custodia cautelare è stata inoltre notificata:
  • per fatti estortivi aggravati dal metodo mafioso, a Gandolfo Maria Interbartolo e Stefano Contino della famiglia mafiosa di Cerda, nonché ad Antonio Maria Scola, organico alla famiglia mafiosa di Polizzi Generosa, tutti già ristretti in carcere ma indagati;

arrestati mafia 2

  • invece per il reato di istigazione alla corruzione aggravata dal metodo mafioso all’ex militare dell’Arma in congedo, appuntato scelto Giuseppe VITANZA, sottoposto invece ai domiciliari.

VITANZA GIUSEPPE