Lutto al mercato storico della Vucciria, è morto Totò Sutera: era l’anima della movida

Lutto al mercato storico della Vucciria, è morto Totò Sutera: era l’anima della movida

PALERMO – Se ne va un pezzo di storia per il mercato storico della Vucciria, a Palermo, a causa della morte di Totò Sutera, l’anima della Taverna Azzurra e del centro del capoluogo siciliano. Lo Zio Totò, così come lo chiamavano tutti, se n’è andato all’età di 76 anni. A darne notizia il figlio Pietro, che ha scritto su Facebook: “Completamente distrutto, vi informo che mio padre , per molti lo ‘Zio Totò’ per altri ‘Totò U Tavirnaru’, anima della Taverna Azzurra, non c’è più. Riposa in pace“.

La Taverna Azzurra, da quanto Totò l’aveva rilevata negli anni ’80, è diventata nel tempo un luogo simbolo della Vucciria e della movida palermitana. Prezzi bassi, spazi raccolti e l’accoglienza di Totò Sutera. Un mix che ha fatto rivivere il mercato della Vucciria di notte.

L’uomo, soprattutto negli ultimi tempi, accoglieva i clienti la mattina. Il suo locale è diventato meta di turisti, giovani e adulti, ma anche di vip, un punto di riferimento per il centro di Palermo. La Taverna Azzurra, infatti, con la presenza di Totò non era solo un luogo di ritrovo dove bere qualche bicchiere di vino, ma un vero e proprio spazio dove sentirsi in famiglia grazie alle storie, gli spunti e i commenti di “Totò U Tavirnaru“. La sua presenza e il suo sorriso hanno sempre illuminato l’enoteca di discesa dei Maccheronai.

In tanti piangono la sua scomparsa, come Gino, che commenta sconsolato: “Quante serate vissute e respirate lì“. “Un grande esempio di padre e uomo. Rimarrà una persona preziosa della Vucciria, fai buon viaggio zio Totò, riposa in pace, mancherai tanto“, il ricordo di Loridi. Un ricordo indelebile quello lasciato da Totò Sutera non solo alla sua famiglia, ma anche ai clienti, che hanno visto e che certamente continueranno a vedere la Taverna Azzurra come un luogo di famiglia, che continuerà a illuminare le notti palermitane nonostante la scomparsa dell’anima del posto.

Fonte foto Facebook – Pietro Sutera